Rubriche

A Roma un seminario sulla carne coltivata

Un nuovo alimento che sta dividendo l'opinione pubblica

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 16 MAG - Il corso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche (Sceg) del Dipartimento di Scienze dell'Università degli Studi Roma Tre propone il seminario "Carne Coltivata. Tra incertezze ed opportunità", che si è tenuto ieri dalle 14:30 alle 16:30 presso l'Aula 4 del Dipartimento di Scienze (Viale G. Marconi n. 446).
    La ricerca sulle fonti proteiche alimentari alternative a quelle tradizionali è importante per la salute e per l'ambiente ed interessa, in modo trasversale, tutti gli ambiti della società civile.
    La carne coltivata può essere un nuovo alimento proteico, prodotto a partire da cellule e/o tessuti animali. La ricerca e la produzione di carne coltivata sono in fortissima crescita nel mondo, con 180 startup attive, per un valore di oltre 2 miliardi e mezzo di dollari. Come per ogni nuova tecnologia, il dibattito sulla sua produzione e sul suo consumo è molto vivace ed è esteso a livello internazionale.
    Mentre alcuni governi sostengono questo nuovo alimento, altri sono apertamente contrari. In Florida, un disegno di legge del Senato ne vieta dal primo maggio produzione, vendita, detenzione o distribuzione. In Italia, una legge del 1° dicembre, vieta la produzione e la commercializzazione di carne coltivata, ma tale legge è stata recentemente bloccata dalla Commissione europea, per un errore procedurale. Ciò ha nuovamente acceso il dibattito su questo tema nel nostro Paese.
    "È noto che il nostro futuro come homo sapiens è legato al benessere dell'intero pianeta - spiega la prof.ssa Livia Leoni, coordinatrice del corso di laurea in Scienze e Culture Enogastronomiche - l'aumento progressivo della popolazione mondiale ci impone di trovare soluzioni per ottimizzare lo sfruttamento dei suoli agricoli pur garantendo un'adeguata alimentazione a tutti, come richiesto anche dall'Agenda 2030 dell'Onu. La ricerca sulla carne coltivata deve essere sostenuta, come tutte le ricerche che possano offrire soluzioni per garantire un futuro all'umanità. È importante che si affrontino questi argomenti con la dovuta prudenza e con rigore scientifico, imparando a distinguere i fatti dalle fake news".
    (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it