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Dialogo religioso, prima incontro rassegna in Sapienza a Pisa

Con Corrado Augias, Agnese Pini, Leonardo Sileo, Riccardo Zecchi

Redazione Ansa

(ANSA) - PISA, 20 OTT - E' stato dedicato al Dialogo religioso il primo dei tre incontri di 'Ne parliamo in Sapienza', rassegna promossa dall'Università di Pisa e dal Cidic-Centro per l'innovazione e la diffusione della cultura, dedicata quest'anno all'arte del confronto. Al dibattito, moderato da Gianna Fregonara, hanno partecipato il giornalista Corrado Augias, il medievista Leonardo Sileo, già rettore della Pontifica università Urbaniana, Agnese Pini, direttrice di Qn La Nazione, Il Resto del Carino e il Giorno e il rettore dell'Ateneo pisano Riccardo Zucchi.
    Secondo Augias, "il dialogo è possibile quando il confronto avviene tra soggetti che hanno più o meno lo stesso peso politico e lo stesso potere, altrimenti c'è la volontà di uno di imporre la propria opinione all'altro: questo la Chiesa in Italia oggi non lo fa perché ha perso aderenza nell'opinione pubblica e perché, per fortuna, c'è un papa come Bergoglio che non vuole interferire". Nel suo intervento Sileo ha ricordato "la necessità di mettersi nei panni degli altri, essere disponibili all'ascolto e a comprendere le differenze culturali, perché troppo spesso in nome della religione si sono accesi scontri e non sviluppati confronti". Agnese Pini ha invece ricordato che "nel dialogo interreligioso da secoli manca il punto di vista della metà degli esseri umani, perché nessuna donna è mai stata chiamata a partecipare a questo dialogo ed è un peccato, perché non dico che saremmo migliori degli uomini però avremmo portato il nostro punto di vista, che invece è sempre mancato". Infine, Zucchi ha sottolineato che per "individuare un terreno comune occorre restituire centralità alla persona umana, considerata in tutte le religioni monoteiste l'immagine di Dio ma il problema vero è proprio quello di non relativizzare questo concetto a seconda delle opinioni, ma rispettare che questa centralità a prescindere come è indicata proprio nei testi sacri: il comandamento dice non uccidere, ripartiamo da qui". (ANSA).
   

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