(ANSA) - ROMA, 27 FEB - Esce dalle aule dell'accademia per
entrare negli spazi dei futuri ambiti professionali dei laureati
in Scienze della formazione: è la proposta formativa della
professoressa Elisabetta Musi, accettata con entusiasmo dagli
studenti del corso di "Pedagogia della famiglia" della Laurea
Triennale in Scienze dell'Educazione e della Formazione del
campus di Piacenza dell'Università Cattolica.
La definisce "Università situata", Musi, ovvero «calata negli
ambienti in cui ciò che si insegna dovrà essere applicato; al
contempo si tratta anche di un'esperienza di Università
"de-situata" perché si svolge fuori dalle aule in cui
normalmente si tengono le lezioni».
"Nell'incontro con operatori sociali, professionisti
dell'educare, volontari e fruitori dei servizi» riprende la
professoressa Musi «si crea una comunità di apprendimento
all'interno della quale si mescolano e si ridefiniscono punti di
vista, saperi e competenze, in cui le diverse età ed esperienze
si mettono in dialogo. L'Università fuori dagli spazi
universitari è un'occasione per soggetti con ruoli diversi di
raccontarsi, sollecitati a rilevare e problematizzare la
dimensione pedagogica del proprio agire, al fine di comprendere
meglio il mondo in cui si abita e per costruire insieme ipotesi
di cambiamento evolutivo».
La teoria rimane imprescindibile, «ma è espressamente
finalizzata a verificare le capacità di analisi e di
problematizzazione degli studenti in contesti sconosciuti, per
imparare a utilizzare le competenze apprese in funzione di ciò
che l'esperienza richiede, generando comprensioni originali e
generalizzando informazioni che nascono dal confronto, dal
dibattito».
Così, se il primo semestre si è svolto all'interno delle aule
universitarie ed è stato dedicato ai fondamenti teorici della
pedagogia della Famiglia, il secondo semestre sarà dedicato
all'apprendimento diretto nei contesti, e prevede tre percorsi
formativi in altrettanti scenari sociali significativi per il
sostegno alla famiglia, messa alla prova da esperienze critiche,
all'individuazione di possibilità educative/rieducative e di
promozione sociale.
Ad accogliere gli studenti, a partire da oggi saranno gli
spazi e gli operatori di un Servizio pubblico che accoglie
neomamme, che ha offerto la propria disponibilità a ospitare,
oltre alle studentesse del corso, le future mamme che
partecipano ai corsi di preparazione alla nascita e alcune
ostetriche del Consultorio che guidano i corsi. Seconda tappa
sarà la Casa Circondariale di Piacenza, dove verranno realizzati
4 incontri con i detenuti sui temi della genitorialità e della
vita emotiva. Infine, nell'Hospice "La casa di Iris" verranno
affrontati, con operatori, volontari e familiari dei pazienti, i
temi della sofferenza, della separazione, della morte e della
elaborazione del lutto.
Ogni percorso consiste in una serie di incontri di 3 ore
l'uno nei luoghi dei servizi in cui ci si confronterà con gli
operatori e i soggetti che ne stanno facendo esperienza. (ANSA).
Con università de-situata pedagogia si impara fuori dalle aule
A Piacenza studenti al servizio per neomamme e con i carcerati