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Istituto Toniolo, 12% giovani conosce violenza contro donne

Per prevenirla 'importante famiglia che insegna rispetto'

Redazione Ansa

(ANSA) - MILANO, 23 NOV - I giovani hanno conosciuto da vicino la violenza sulle donne. Più del 12% ha assistito direttamente alla violenza psicologica nei confronti di donne appartenenti alla cerchia ristretta dei propri parenti e amici.
    All'interno di questa cerchia, i giovani intervistati hanno assistito anche alla violenza fisica, sessuale, economica, religiosa e allo stalking. Sono i dati che emergono dall'indagine dell'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo, ente fondatore dell'Università Cattolica. La ricerca è stata realizzata da Ipsos per l'Osservatorio Giovani nel mese di ottobre 2024 su un campione nazionale di 2001 giovani di età compresa tra i 18 e i 34 anni.
    Per prevenire la violenza di genere, i giovani ritengono maggiormente importante crescere in una famiglia in cui i genitori insegnano ai figli il rispetto per le donne, partecipare a progetti di prevenzione, frequentare associazioni e luoghi di aggregazione in cui si educa al rispetto.
    Nella famiglia in cui sono cresciuti ci sono compiti che restano ancora oggi appannaggio soprattutto delle madri. Tra i principali, svolgere lavori domestici: il 58% indica la madre; il padre è indicato solo dal 7,1%. I giovani del Sud e Isole indicano la madre per il 62,3%. Un focus è stato realizzato sul femminicido di Giulia Cecchettin.
    Il 45,9% dei rispondenti dichiara di aver seguito approfonditamente la notizia: chi l'ha seguita maggiormente sono le donne (55,3%) e chi ha una laurea (51%). Mentre, la maggior parte degli uomini dichiara di averla seguita, ma solo superficialmente (40,5%).
    Dopo aver sentito la notizia del femminicidio di Giulia i sentimenti maggiormente provati dai giovani sono stati disgusto (35,9%), rabbia (33,6%) e tristezza (33,4%). Un altro sentimento indicato dal 21,5% delle donne è la paura.
    "La famiglia è il luogo in cui i giovani apprendono dagli adulti di riferimento, in primis i genitori, modelli di comportamento, che riflettono valori e norme", ha spiegato Cristina Pasqualini, docente di Sociologia in Università Cattolica e componente dell'Osservatorio Giovani dell'Istituto Toniolo. (ANSA).
   

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