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Da calzature 14 miliardi fatturato, danni da contraffazione

Persi ogni anno fino a 250 milioni, studio Rome Business School

Redazione Ansa

(ANSA) - ROMA, 17 DIC - L'industria calzaturiera italiana si conferma tra le eccellenze manifatturiere del Paese, con esportazioni pari a 12,8 miliardi di euro nel 2023 (+61,1% rispetto al 2012), la Francia il primo partner. Tuttavia, il comparto è investito da una transizione strutturale che vede, da una parte una forte crescita del fenomeno della contraffazione, per un giro d'affari illegale di 250 milioni di euro l'anno, e dall'altra un'importante contrazione nel numero di aziende e nella produzione di calzature, concentrate tra le piccole e micro imprese italiane, mentre le grandi aziende crescono in fatturato (+58,8% vs 2012) e numero di occupati (+6% medio annuo). Secondo gli autori, la stabilità del fatturato del settore nel suo complesso è attribuibile a un incremento dei prezzi medi di vendita, sostenuto dalla transizione strategica verso segmenti di mercato più remunerativi.
    Queste tra le conclusioni del report "Settore calzaturiero italiano: impatto economico e contraffazione" di Rome Business School, a cura di Valerio Mancini, Direttore del Centro di Ricerca Divulgativo di Rome Business School, Francesco Baldi, Docente dell'International Master in Finance e Massimiliano Parco, Economista, Centro Europa Ricerche.
    Negli ultimi dieci anni, il numero di imprese attive nel settore calzaturiero è diminuito del 23,9%, la produzione di calzature si è ridotta del 42,1% rispetto al 2012 (mentre del solo 1,7% quella del comparto maniufatturiero), e l'incremento del fatturato per occupato è stato del 2,2% in media all'anno.
    Tuttavia, è cresciuto il fatturato del settore: +17,6% dal 2022 al 2024, da 11,9 a 14 miliardi. Nonostante siano infatti in forte decrescita il numero di micro (-6,6%) e piccole imprese (-9,4%) vs 2012 e il loro fatturato, emergono in tutti gli indicatori le grandi imprese: il loro numero è cresciuto del 4,5% annuo, il fatturato si è espanso a ritmi anche più elevati (+4,7%) e il numero di occupati ha superato il 6% annuo.
    Secondo Francesco Baldi: "L'apparente stabilità del fatturato è attribuibile non a un aumento della capacità produttiva, bensì a un incremento dei prezzi medi di vendita, sostenuto dalla transizione strategica verso segmenti di mercato più remunerativi, come il lusso e l'alta gamma. Questi comparti, oltre a garantire margini di profitto più elevati, hanno permesso alle imprese italiane di valorizzare l'artigianalità e la qualità distintiva del Made in Italy, consolidando la propria presenza nei mercati esteri".
    Nel 2023, il valore delle esportazioni dei prodotti del settore calzaturiero è stato pari a 12,8 miliardi di euro.
    Rispetto al 2012, l'incremento a fine 2023 è risultato pari al 61,1%, con un tasso di crescita medio annuo pari al 4,4%.
    Tuttavia, tra il 2022 e il 2023 la crescita si è arrestata, registrando una lieve flessione annua (-0,5%). Tra il 2012 e il 2023, la Francia si conferma primo partner commerciale per il settore, con un raddoppio dei volumi esportati (+97,2%) tra il 2012 e il 2023, seguita dalla Svizzera che sale di due gradini in graduatoria, e dagli Stati Uniti che si confermano al terzo posto. Particolarmente significativa è stata la crescita delle esportazioni verso la Cina (+346,5%) e la Polonia (+266,4%), che rappresentano mercati in forte espansione, grazie alla crescente domanda di beni di lusso nei paesi emergenti. Riduzioni si rilevano per i mercati maturi come la Germania (-1,3%), il Regno Unito (-2,2%) e i Paesi Bassi (-0,2%). Infine, aumentano le importazioni: +5,3 miliardi di euro, rispetto al 2012 l'aumento è di oltre 1,5 miliardi di euro.
    In Italia, il distretto marchigiano si conferma leader indiscusso. (ANSA).
   

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