Prodotti autoctoni da tutto il mondo, dal sapone di Aleppo originale fatto solo con olio di oliva e di ulivo (fabbricato localmente) ai toscani DOC e a km zero, formulati fra Pisa e Pistoia con erbe locali. E poi make-up green, prodotti per bebè biologici e verdi e così via.
Di certificazioni e bollini forniti dalle numerose associazioni e imprese che si occupano di saggiare quanto i prodotti siano davvero biologici si sa davvero poco. Lo attesta una nuova indagine, condotta su 1.500 italiani (19% uomini) dalla società di ricerche su consumatori e mercato Alias per conto del gruppo Cosmetici Erboristeria dell'associazione Cosmetica Italia. "Solo le donne sono più attente al concetto di biologico ma la confusione regna sovrana - ha detto Annalisa Vagliasindi, psicologa a capo della ricerca -. Le società certificatrici aumentano ma i consumatori sono poco recettivi".
"Il netto aumento del numero delle aziende, in un mercato che è cresciuto di circa il 3% in un anno e che ha fatturato 431 milioni di euro, annacqua il concetto originale di erboristico e naturale - ha detto Antonio Argentieri, presidente del Gruppo - Le imprese devono interrogarsi per fare maggiori sforzi nel riconquistare una immagine di specificità e parlare al pubblico in modo più chiaro senza confondere le idee".
Bellezza green e bio, piace sempre di più
Spazi raddoppiati al Cosmoprof, negli stand da sapone di Aleppo a prodotti con erbe toscane vegetali