Dimenticate i tester (mai stati troppo igienici, per la verità) per provare rossetti e fondotinta, creme e ombretti sulla mano o peggio ancora sul viso, dimenticate di dialogare con il parrucchiere misurando con le dita centimetro più centimetro meno quanto tagliare (a meno che non vogliate una consulenza psicologica, ma quella è una altra storia), smettete di uscire dal salone pensando che la schiaritura che volevate era più bionda che ramata..
Il digitale nel beauty sta mettendo il turbo e tutto questo è già acqua passata, il che non vuol dire che non resterà ma che sarà sempre più un retaggio del passato. La tecnologia applicata su questo campo sta facendo passi da gigante e non più a livello sperimentale ma già in piena disponibilità e i negozi del futuro, profumerie, rivenditori di make up e cosmetica e parrucchieri saranno sempre più digitali, il che significa essenzialmente due cose nuove, entrambe culturalmente importanti. Personalizzazione e inclusione, due fattori che vanno nella direzione opposta all'omologazione della bellezza, dunque avanti così.
"L'inclusività è un trend - dice ad ANSA LIFESTYLE Guive Balooch, lo scienziato californiano di origine iraniana, capo dell'incubatore tecnologico dell'Oreal (inventore tra l'altro di Makeup Genius e del My Skin Track Uv di La Roche Posay) che a Milano è stato la star del Beauty Tech Day - che possiamo rintracciare in tante cose ora per fortuna, dalla moda al fitness. Ma nell'ambito della bellezza ha un'ulteriore valenza: stare meglio con se stessi, nella propria pelle e con i propri capelli significa raggiungere l'ideale per cui la bellezza è nella diversità. Se con l'aiuto dell'intelligenza artificiale scopro qual è la tinta di capelli con cui sto meglio essendo me stesso e non somigliando a qualcun altro è un risultato enorme, se scopro il fondotinta giusto che diventa il vestito ideale per il mio viso anche la mia autostima migliorerà. Sono due esempi tra i tanti per far capire come con l'Ai e tutti i passi che stiamo facendo nel digital applicato al beauty nel momento in cui personalizziamo, facciamo tailor made della bellezza, automaticamente diamo sviluppo ad una società più inclusiva, che non marginalizza il diverso e il meno bello".
La realtà aumentata applicata alla bellezza è già tangibile con varie app, alcune per tutti, altre in versione pro da scoprire direttamente nei negozi e nei saloni. Per ottenere un risultato 3d sui capelli c'è Style my hair, lanciato da L'Oreal Professionel, dove si può provare in anteprima, con lo smartphone come fosse uno specchio, tutti i tagli e i colori possibili immaginabili, ciocca per ciocca e dunque ti puoi studiare se ti piaci con sfumature rosa, con una base scura, con un taglio scalato, sapendo che sei tu nella foto e non una modella. puoi salvare l'immagine e studiarla, mentre al parrucchiere arriveranno i dati in termini di colorazioni usate e come applicarle e con le integrazioni pro anche fare diagnosi haircolor. Sempre in ambito capelli, nei saloni kerastase, ci saranno strumenti digitali innovativi come una microcamera in grado di ingrandire fino a 300 volte rispetto all'occhio nudo per esaminare la cute e la fibra capillare dando la consulenza personalizzata rispetto ai trattamenti più adatti senza lasciare nulla la caso perchè il test è specifico sui tuoi capelli. E sempre sul proprio viso e sulla propria chioma è la novità Try-on virtuale, un nuovo strumento in realtà aumentata per provare sempre su stessi ogni prodotto make up per valorizzare il viso e tonalità di colore per i capelli. Lancome ha sviluppato inoltre lo Youth Finder che analizza la tua pelle valutando grado di idratazione, rughe, discromie, sensibilità determinando poi, sempre tailor made, la giusta routine dello skin care mentre con lo Shade Finder basato sull'intelligenza artificiale che arriva a distinguere 22 mila variazioni di tono diverse viene creato un fondotinta più che unico e personalizzato (Le Teint Particulier per ora uno solo in Italia, a La Rinascente Tritone a Roma). Da Vichy c'è Skin Consultant Ai, un algoritmo di valutazione della pelle per analizzare lo stato di invecchiamento - perdita di tono, intensità macchie scure, perdita di luminosità, visibilità rughe marcate, rughe sotto gli occhi, visibilità dei pori, linee sottili: da un selfie origina la consulenza skincare personalizzata, evidenziando carenze e priorità. La Roche Posay con Effaclar SpotScan in cui l'analisi della pelle, sempre con l'ausilio del digitale, è dedicata, ed è la prima volta in assoluto, a chi ha tendenze acneiche, una condizione che affligge l'80% degli adolescenti e il 40% degli adulti in tutto il mondo con un correlato di bassa autostima.
Bellezza e Intelligenza Artificiale, a grandi passi verso l'inclusività
A casa e in negozio tante app. Balooch: "la personalizzazione diventa valore per l'autostima"