La skincare è uno dei settori su cui c'è maggiore ricerca, per un mercato globale di consumatori enorme e che è sempre in attesa di novità. Dove stiamo andando? La co-founder di Miamo, la dottoressa Elena Aceto di Capriglia in occasione dell'apertura del primo pop up store del brand, alla Stazione Termini a Roma, spiega che l'epigenetica è il trend futuro della cosmesi. "Consiste nell'agire direttamente sul dna, stimolando processi autogeni che a causa di agenti esterni spesso rallentano, magari per uso di farmaci, per il fumo, per lo smog e che vanno ad incidere sul fototipo di ogni pelle snaturando, modificandone il corredo genetico", dice la dottoressa semplificando.
Le creme con pool di attivi epigenetici hanno un impatto sui geni che regolano l'invecchiamento della pelle, fortificano i naturali processi di riparazione delle cellule, ripristinano le difese antiossidanti della pelle, stimolano la sintesi di proteine quali collagene ed elastina. E per questo le consigliamo per pelli che devono fare anti aging, ma non solo perchè sempre più non è importante l'età ma il bisogno che ha la pelle. Se ad esempio la persona che deve usarla è una paziente oncologica l'epigenetica nella cosmesi va in aiuto anche se non avrebbe magari l'età per usarla ma un fattore indotto, come possono essere certi farmaci, la rende consigliabile".
Miamo che ha brevettato già nel 2018 una linea epigenetica, il primo brand cosmetico italiano a ottenere un brevetto su questo, è supportato da continua ricerca e sviluppo con il team scientifico guidato dalla dottoressa Camilla d'Antonio e "siamo arrivati - prosegue la founder del brand nato nel 2012 - a mettere a punto i diversi protocolli da consigliare al consumatore che si rivolge a noi che facciamo cosmetica funzionale, in vendita in farmacia, caratterizzata da principi attivi ".
L'organo della pelle è in continua evoluzione, per il tempo che passa, per le stagioni, per altri fattori come il cambiamento climatico che sta 'costringendo' tutte le aziende di cosmetica nel mondo ad aggiornare le proprie formulazioni. "Il consumatore di oggi è informato, consapevole, richiede risultati", aggiunge Elena Aceto. "Il cambiamento climatico ci dice intanto due cose, potenziare l'idratazione e potenziare la protezione dai raggi solari, a prescindere dalle stagioni".
Mantenere la pelle in salute è l'obiettivo, al di là di ogni età: anti aging lascia il passo al pro-aging inteso come accettazione di un'età sulla pelle, ma questo non significa trascurarsi, perdendo di vista idratazione e nutrimento. Il prossimo step - ossserva la founder- "è eliminare lo stigma maschile. Voler bene alla propria pelle, curarla, averla in salute non può essere prerogativa femminile, oggi l'uomo è quasi discriminato, una nicchia nella comunicazione, è una rarità che acquistino creme per la pelle perchè nello stereotipo comunque è quasi come fare coming out sull'omosessualità, tutto questo è assurdo. Al di là del genere la pelle in quanto organo va curata e non trascurata".