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Luisa Ranieri, ero disunita, ora ho imparato a volermi bene

Un anno magico con Lolita, Sorrentino e la sorpresa Johnny Depp

Redazione Ansa

Un anno magico per Luisa Ranieri con il ritorno di Lolita Lobosco, la serie Rai (in onda su Rai1 dal 4 marzo con la terza stagione), l'atteso nuovo film di Paolo Sorrentino titolo provvisorio Partenope e la sopresa di Modì diretta da Johnny Depp. L’attrice si racconta in “Luisa Ranieri – Occhi che sanno parlare”, in onda lunedì 4 marzo alle 21. 00 su Sky TG24 (9 marzo alle ore 12.00 su Sky Arte e sempre disponibile On Demand) nella nuova puntata di “Stories”, il ciclo di interviste ai principali interpreti dello spettacolo di Sky TG24. Ospite del vicedirettore della testata Omar Schillaci racconta de ritorno in tv con la terza stagione de ‘Le indagini di Lolita Lobosco’, in cui interpreta un vicequestore in servizio presso la squadra mobile della questura di Bari, che “è una cosa che mi diverte tantissimo e che faccio davvero con amore”. Un personaggio simbolo del riscatto femminile in mondo di uomini, perché “si fa più fatica, devi dimostrare di avere più determinazione, più cervello, più capacità di un uomo, perché di base siamo state escluse per troppo tempo”. E poi il cinema con un nuovo film insieme a Paolo Sorrentino e, a sorpresa, una parte nel prossimo progetto di Johnny Depp.
Si parte da Napoli, centro storico, dov’è nata e cresciuta in una famiglia “dominata dalle donne” e dove ha trascorso la sua infanzia. “Ero una bambina, molto timida, silenziosa. Stavo per conto mio diciamo”, timidezza che non le ha impedito di sfondare nel mondo dello spettacolo, ma che l’ha sempre accompagnata nei provini e sin sue prime apparizioni, come ne ‘Il principe e il pirata’ di Leonardo Pieraccioni, il suo debutto sul grande schermo. “Mi viene in mente che ero molto molto timida e quindi quel giorno stare in costume era una cosa che mi imbarazzava tantissimo”.
A proposito di provini rimane indelebile nella sua memoria quello con Paolo Sorrentino per E' stata la mano di Dio, perché “sono andata pensando ‘tanto non mi prenderà mai’ e ho fatto un bel provino perché non c’erano aspettative. Con Paolo è stato forse l’incontro professionale più bello della mia vita. È un regista speciale e con lui è iniziata una mia rinascita”. Tante le collaborazioni con grandi registi, come con Ferzan Özpetek, “un altro incontro importante della mia vita. È il terzo film che faccio con lui – racconta parlando di ‘Nuovo Olimpo’ – mi sono divertita molto a scrivere con lui il personaggio di Titti. Un ruolo tra l’altro che le è capitato grazie ad un suggerimento di Mina in persona che dopo aver letto la sceneggiatura, da sua estimatrice, la segnalò ad Özpetek. “Mi chiamò e mi disse ‘ho un piccolo ruolo, ma mi serve una meno appariscente di te. Però mi fido di quello che mi dice Mina, per cui lavoriamoci, vediamo cosa riusciamo a tirare fuori’. E da lì è nato”.
Tanti i set che ricorda con amore, uno su tutti forse, quello di ‘Cefalonia’, la miniserie diretta da Riccardo Milani, dove incontrò suo marito Luca Zingaretti. Una storia che li vede assieme da quasi vent’anni, ma la scintilla non scattò subito, almeno per lei, perché “piaceva anche a me. Però non amo le relazioni nate sui set. Non mi piace il chiacchiericcio, quindi è una cosa che ho sempre evitato. Poi nel film io mi innamoravo di questo soldato, lui era un soldato bello affascinante e quindi volevo quella distanza emotiva per poter poi valutare se veramente mi piacesse”.
Oltre al personaggio di Lolita Lobosco in tv la vedremo presto al cinema ancora con Paolo Sorrentino per un nuovo film, ma soprattutto in un’altra sfida, forse un po’ inaspettata, “quest'anno ho ricevuto una telefonata esilarante il 20 agosto, ero in vacanza con la mia famiglia e mi ha chiamato la mia agente francese. Mi dice ‘Johnny Depp fa un film e ti offre un ruolo’ e io dico no, non ho tempo di fare provini perché adesso parto con Lolita, poi sto facendo Sorrentino… ‘Non devi fare il provino, ti offre un ruolo’ e quindi l’ho fatto. Però dove mi abbia notata non l’ho davvero capito – si stupisce ancora - Io penso nel film di Sorrentino perché durante una chiacchierata che abbiamo fatto quando abbiamo parlato del personaggio mi ha detto ‘eri molto brava nel film di Paolo’”.
Dopo una gioventù in cui spesso si è sentita ‘disunita’ (citazione di una frase ormai cult che in modo autobiografico Sorrentino fa dire da Antonio Capuano al giovane protagonista Fabietto Schisa) “posso dire che dopo un lungo lavoro, oggi mi voglio bene. E provo anche tenerezza per i miei limiti e le mie fragilità. Ho imparato a volermi bene e credo che sia una cosa che si acquista con l'età con la sicurezza, magari, nei risultati raggiunti”. Errori da non ripetere? “Ne ho fatto quasi una ragione di vita, penso che gli errori servano quanto le cose giuste. Se non sbagli non sai chi sei. L'errore serve anche per misurarti, per capire come reagisci di fronte alle cose sbagliate. Alcuni potevo evitarmeli, ma li rifarei tutti perché mi hanno aiutata” e un buon proposito per il futuro, “mi piacerebbe essere più libera”.

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