C'è anche la Palestina in mostra alla 55esima edizione del Cosmoprof Worldwide, alla fiera di Bologna (21- 24 marzo). La Palestina è presente con sei aziende riunite in una 'collettiva' all'interno del padiglione fieristico dedicato ai paesi che arrivano per la prima volta o che vogliono siglare accordi e fare affari con i distributori di tutto il mondo.
"Il Cosmoprof è la fiera più importante nel campo della bellezza internazionale, non ha confini ed è la migliore vetrina al mondo per noi che abbiamo bisogno di rilanciare l'economia, paralizzata da molti mesi perché siamo in una situazione di grandissima difficoltà, - spiega all'ANSA Nader Alkhatib, ceo del brand Dead Sea Pearls, società cosmetica con sede a Betlemme e che produce e vende ingredienti e prodotti di bellezza contenenti i famosi minerali provenienti dalle coste palestinesi del Mar Morto. - La nostra industria è aperta per metà, abbiamo problemi ad importare materie prime perché i confini sono bloccati. Per arrivare in Italia siamo passati attraverso la Giordania, superando molti checkpoint e blocchi ripetuti. Sono arrivato qui con mia figlia e questo è per noi un viaggio della speranza perché qui a Bologna siamo certi di poter fare del bene alla nostra economia, stringendo accordi con società di altri paesi".
La 55esima edizione della fiera è l'emblema del business globale del settore beauty senza confini e vede 3.012 società presenti, provenienti da ben 69 paesi e dislocate in 30 padiglioni. Questo anno si assiste al ritorno anche dell'Ucraina, con un numero maggiore di brand rispetto alle edizioni precedenti. Oltre alla Palestina si aggiungono altri brand che espongono per la prima volta a Bologna. Sono i prodotti di bellezza tipici dell'Estonia, della Norvegia, delle Isole del Pacifico e di Singapore. La manifestazione registra la presenza di operatori provenienti da 150 paesi e, insieme al ministero per gli affari esteri e dell'Ice sono presenti le importanti delegazioni di importatori, distributori e retailer da tutto il mondo, coinvolgendo oltre 70 uffici internazionali. Una vetrina di business senza precedenti con il 58% degli espositori europei e il 42% provenienti invece da paesi extra europei. (ANSA).