(di Claudia Coletta)
(ANSA) - ROMA - C'e' la scocca del Vespa Piaggio giallo senape, il manubrio originale cromato, ma anche la seduta della Fiat 500 nera in pelle, o parti interne ed esterne della Ferrari. Il tutto assemblato ad arte da mani esperte per farne un comodissimo divano da salotto, una lampada da muro, un tavolino o semplicemente uno sgabello utile in cucina. L'idea e' venuta ad un italiano, Piero Protti, sfruttando in pieno il concetto innovativo di 'upcycle', il modo più green di intendere il riciclo, che consiste nel dare una nuova funzione ad un oggetto che ormai ne è privo.
Nasce proprio da qui l'idea di creare la prima azienda dedicata all'Upcycle Concept Design che realizza complementi di arredo in stile Automotive che ridefiniscono le forme classiche di veicoli che esprimono fortemente il Made in Italy (Vespa 50, Fiat 500, Ferrari). La neonata azienda è formata da un gruppo di persone con esperienza trentennale nell'ambito delle lavorazioni di carrozzeria (BTS Roma) ed il romano Piero Protti, esperto di auto e moto dai primi anni 80, che ha disegnato e realizzato i modelli. "Italian Steel Art, la newCo che ho fondato - spiega all'ANSA Protti - ha recentemente iniziato la produzione di oggetti esclusivi ideati e realizzati utilizzando parti nuove originali di auto e moto. Gli oggetti variano da lampade e sgabelli Vespa Style a Cabinets Divani e Poltrone da vecchia Fiat 500, un divano a 5 posti ed una libreria realizzati con il posteriore della Ferrari F40. Ad esempio, il parafango della Vespa 50 Vintage diventa una Lampada da Parete stile Farfalla, un comodo sgabello su ruote, una lampada da tavolo". Alla base di tutto quindi c'e l'upcycle: "Il termine upcycling, diffuso nel resto del mondo, in Italia tarda ad attecchire. Si parla di riciclo creativo o, - spiega il disegnatore - nel migliore dei casi, di riuso creativo. Ed e' proprio questa l'anima delle nostre creazioni".
Con l'Upcycling i benefici per l'ambiente sono molteplici: i vecchi oggetti non finiscono nelle discariche e si riducono così i rilasci di gas tossici; si risparmiano le energie e le risorse necessarie ai processi tradizionali di riciclo; infine, con il taglio dei consumi, si riduce anche la necessità di produzione. Alternativo a un modello consumistico, l'upcycling concede, a oggetti ormai privi di funzione e destinati a essere gettati, l'opportunità di godere di una seconda vita. "Creare qualcosa di utile con un materiale di scarto è un modo divertente per sperimentare le proprie doti creative - conclude Protti - per fronteggiare almeno in parte il periodo di crisi o, addirittura, per inventarsi un nuovo lavoro".
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