Milano 'va a letto con il design': è una definizione allusiva, un claim pensato, quella scelta per far conoscere una iniziativa che appare certamente originale: un ostello temporaneo destinato alla creatività con 40 camere pop-up per esporre e far vivere insieme i designer e le loro realizzazioni. Il Design Hostel nasce nel capoluogo lombardo, in Bovisa, nell'ambito del Fuori Salone della Milano Design Week 2017. Un luogo in cui la vita quotidiana dei progettisti si mischia alle esposizioni per mostrare al pubblico come la condivisione può dare forma compiuta alla creatività.
L'ostello prenderà vita dall'1 al 10 aprile all'interno di una ex fabbrica e sarà animato da 40 designer internazionali tra performance, installazioni, incontri ed eventi serali. L'iniziativa è organizzata da MakersHub e Ideas Bit Factory con la collaborazione di POLI.design, della Scuola di Design e del Dipartimento di Design del Politecnico di Milano.
Il progetto 'A letto con il DESIGN' vede trasformare nel cuore del distretto dell'innovazione milanese 1.200 mq di una vecchia fabbrica verticale, da poco diventata - affermano gli ideatori - il makerspace più grande d'Italia in un nuovo modello di ospitalità. Per l'intera durata della Design Week, lo spazio si dispiegherà come un inedito ostello ibrido, a metà tra il concetto di casa temporanea e quello di fabbrica abitabile.
"Sarà un luogo in cui la vita quotidiana dei designer si mescolerà all'esposizione, come se in mostra fossero non solo le creazioni ma anche spaccati di vita dei creatori - spiega Davide Crippa, curatore di 'A letto con il DESIGN'-. Una dimensione ibrida che viene ripresa anche dalla coesistenza di macchinari analogici e digitali utilizzati per le installazioni. Ogni designer ospite della struttura potrà personalizzare il suo alloggio a tempo con le sue produzioni, che diventeranno parte integrante della mostra collettiva". L'allestimento sarà opera degli studenti e di alcuni docenti del Politecnico di Milano.
Tra le opere fruibili spiccano: Ephemeral, un video-mapping che sfrutta i tessuti e le trasparenze per dialogare con i gesti umani, a cura di Cyberfreak Creative Studio; M@is 2.0, installazione dal retrogusto futurista che sfrutta lo scoppiettio dei pop-corn per creare composizioni sonore imprevedibili; Square Sound, un'opera ludica che, facendo giocare a dadi il pubblico, legge le combinazioni numeriche uscite per mixare in tempo reale i suoni di molteplici strumenti e dare così vita a musiche sempre diverse.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it