Rubriche

Design Economy, Italia terzo paese in Unione Europea ma serve sostegno settore

Rapporto Symbola; Realacci, imprese strategiche per sviluppare l'economia circolare

Architettura contemporanea in un nuovo palazzo di Milano foto iStock.

Redazione Ansa

Su 192.446 imprese del design in Ue, 30.328 sono in Italia .Così come è italiano 1 addetto su 6 del settore. Ma nonostante tutto l'indubbio e meritato riconoscimento alle capacità e alla tradizione, l'Italia resta al terzo posto con un fatturato di 3,8 miliardi di euro, quasi la metà rispetto al Regno Unito (6,2) e dietro anche la Germania (4,2).
    Un divario, secondo il 3/o rapporto 'Design economy', promosso da Symbola e presentato a Milano, dovuto sia alla competizione degli altri paesi che hanno creato un vero e proprio sistema di politiche di sostegno e di promozione, che all'eccessiva frammentazione delle aziende italiane: quelle con meno di due addetti sono il 45%.

A 7 giorni dal Salone del Mobile, il mondo del Design comincia a delineare il quadro della situazione attuale per il settore. Symbola, fondazione per le qualità italiane, di cui è presidente Ermete Realacci, ha illustrato il rapporto alla Triennale di Milano, alla presenza del ministro dei beni culturali. Alberto Bonisoli ha spiegato che il governo non ha intenzione di continuare a lasciare sole le aziende soprattutto verso l'estero "perché se il modello di autopromozione ha funzionato fino adesso ora bisogna fare i conti con gli altri paesi che si sono organizzati diversamente e hanno maggiore capacità competitiva". Partendo dalla formazione dei nostro giovani, fino ad un elenco dei designer, e a incentivare a pensare al digitale e orientarsi verso i servizi.
    Dal rapporto emerge comunque che le aziende che investono in design mostrano performance superiori alle altre. Nella distinzione tra le imprese il vantaggio a favore di quelle che investono anche in tecnologie green raggiunge i 21 punti di percentuale anche in termini di addetti. "Il design è strategico anche per sviluppare una nuova economia circolare - ha detto Realacci -. Efficienza, minore impiego di materia ed energia, riciclabilità, riutilizzabilità: una passaggio fondamentale per una economia in grado di affrontare la grande sfida dei cambiamenti climatici". Infine la classifica sulla distribuzione territoriale delle imprese di design: Milano in testa con l'11,6%, seguita da Torino (6,5%) e Roma (5,6%).Tutte le altre sono sotto il 3%.

 “Il design – spiega il presidente di Symbola, Ermete Realacci - non è legato solo all’estetica, ma anche alla capacità di risolvere problemi complessi: dall’ideazione di nuovi prodotti all’individuazione di nuovi mercati, fino alla ricerca di nuovi significati. Ieri come oggi la creatività è l’infrastruttura immateriale del Made in Italy, non è un caso se la cultura del design è più forte dove ci sono imprese protagoniste del Made in Italy. Come dimostrano autorevolmente il Salone del Mobile, la più importante fiera del settore a livello internazionale, e la Triennale, modello e punto di riferimento insieme alla Biennale di Venezia per le oltre 250 Biennali e Triennali sparse nel mondo". 

IL SISTEMA DI FORMAZIONE DEL DESIGN
Nel 2017, i professionisti del design diplomati nei 59 istituti di formazione riconosciuti dal MIUR sono 7453. Un dato in crescita del +9% rispetto al 2016. Nel dettaglio gli istituti di formazione specifica sono: 17 Università, 13 Accademie di Belle Arti, 14 Accademie Legalmente Riconosciute, 10 Istituti autorizzati al rilascio di titoli AFAM e 5 Istituti Superiori per le Industrie Artistiche (ISIA). Le regioni più attive nella formazione di designer sono Lombardia, Lazio e Piemonte.

A livello di singolo istituto, il Politecnico di Milano si colloca saldamente in cima alla classifica per numero di laureati e consolida con successo il 3° posto in Europa e il 6° nella classifica QS World University Rankings by Subject per il design, prima fra le università pubbliche. A seguire Nuova Accademia di Belle Arti (NABA) e IED mantengono un importante ruolo esercitato nella formazione di designer.
Anche in questo caso si nota un’assoluta prevalenza della città meneghina che si conferma capitale del design italiano e mondiale.

   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it