Come far rinascere e fiorire le nostre case, rendendole confortevoli e funzionali, attraverso l’armonizzazione dei loro spazi? Ne parliamo con Giada Petrone, la prima armonizzatrice di spazi italiana.
"Armonizzare gli spazi è un lavoro intimo e delicato, che parte da una visione d’insieme e coniuga il senso di meraviglia con l’organizzazione pratica", dice Petrone che ha già accompagnato moltissime persone nel percorso di trasformazione dei propri ambienti di vita e di lavoro.
Come non fare di una casa un museo? "Affinché la casa non appaia cristallizzata, è importante immaginarla come un laboratorio creativo, un luogo dell’anima, vibrante che possa accogliere allestimenti temporanei, che cambi colore seguendo le stagioni, che segua i desideri e le nuove necessità, che diventi a tratti ludica e che faciliti il buonumore. Quando una casa è armonica, anche i suoi abitanti lo sono, gli ospiti si sentono coccolati e lo scambio umano è fluido".
Come cambiare secondo le esigenze? "Il primo passo è quello di aggiornare i desideri e capire quali sono le nostre nuove esigenze. L'ambiente di vita non è statico ed esattamente come noi esseri umani è in continua evoluzione. Va pensato come uno spazio in divenire che segue l'andamento della vita di chi lo abita, conservando allo stesso tempo le sue virtù: essere funzionale, di ispirazione e vivo. La casa assorbe l’energia e viceversa l’essere umano assorbe le vibrazioni dello spazio. Per rendere accogliente e vivo uno spazio è importante che questo ci rappresenti e che abbia, allo stesso tempo, la capacità di sorprenderci, esercitando così il senso di meraviglia. Nel percorso di armonizzazione si lavora sull’affinamento dell’immaginario dell’abitante, che partecipa attivamente al miglioramento del suo spazio di vita. Quando c’è risonanza tra l’immaginario dell’abitante e lo spazio, l’ambiente diventa familiare e suscita una sensazione di gradevolezza".
Il riordinamento generale: "Dopo aver messo a fuoco esattamente cosa si desidera. si passa a un riordinamento generale del piano profondo dello spazio (librerie, sgabuzzino, soffitta, mobili contenitori, armadi, archivi...) Il fine ultimo è quello di avere la sensazione di sapere in ogni momento dove trovare quello che serve, di avere una mappatura intuitiva e precisa di tutto quello che è nella casa". L'importanza di questo movimento profondo, che attraversa ogni cosa, risiede nell'alleggerimento dello spazio e nel nuovo fluire dei pensieri. Non di rado infatti, durante questa fase, si scoprono nella casa tesori nascosti da anni e si recuperano antiche intuizioni. Per far sì che il riordino sia efficace, è però necessario essere pronti anche a lasciar andare oggetti, vestiti, utensili che non ci corrispondono più e che ingolfano gli spazi. Le cose scartate si possono vendere, donare oppure eliminare.
Il ritmo "Per rendere armoniosa e piacevole la casa, dopo aver riordinato e alleggerito lo spazio, si lavora sulla combinazione ritmica dei diversi elementi (mobili, tessuti, luci, oggetti e colori) e sulla funzionalità dei vari ambienti rispetto alla vita che si desidera fare. La ricerca del ritmo è un lavoro di modulazione di pieni e di vuoti, di suoni e di silenzi, d’immagini e di angoli neutri. Quando la casa ha un buon ritmo visivo, l’occhio non si stanca e il movimento dell’uomo nello spazio è fluido. In più ogni mobile, oggetto, luce, viene valorizzato in questa fase".
Armonizzare gli spazi, così la casa diventa il luogo in cui sentirsi bene
Giada Petrone spiega i passi da fare per far diventare l'ambiente gradevole