Food Delivery: mercato florido in diversi paesi europei, da qualche anno è diventato un fenomeno sempre più diffuso anche in Italia. I principali siti che si occupano di gestire gli ordini e di consegnare i cibi a domicilio a prima vista possono sembrare molto simili tra di loro. QualeScegliere.it - il portale indipendente che fornisce studi, consigli e opinioni per orientarsi tra prodotti e servizi disponibili online - ha realizzato un’analisi comparativa sulle principali piattaforme per il Food Delivery in Italia. Il risultato è una visione globale del fenomeno e dei suoi protagonisti, in grado di mettere “sul piatto” le varie caratteristiche e di considerare i gusti e i desideri degli utenti come principale criterio di analisi.
Valutando alcuni parametri generali e dopo aver effettuato diversi test pratici a Milano, il portale segnala le soluzioni più funzionali e la loro adattabilità alle reali abitudini dei consumatori, ad esempio, a seconda di cosa vogliono mangiare, di dove vivono, di come possono pagare e di come ordinano. Qui lo studio integrale
Le tipologie di servizio: Consegna o Network
Esistono due grandi tipologie di servizio : le piattaforme che si occupano di consegna e i network di ristoranti. Nel primo gruppo rientrano quelle realtà che, disponendo di personale e mezzi propri, prelevano l'ordine dal ristorante e lo consegnano all’utente. La preparazione dei piatti e il prezzo dipendono quindi dal ristorante. In caso di problemi con un ordine, offrono maggior tutela al consumatore. Gli esempi sono Foodora, Deliveroo e Uber Eats ma anche Moovenda (attualmente su Roma, Napoli e Viterbo). Nel secondo gruppo ci sono invece piattaforme che funzionano da “intermediari”, offrendo visibilità a ristoranti, fast food e simili; sono i ristoratori ad occuparsi autonomamente della consegna del cibo e non il portale. In questo caso non solo la qualità, ma anche la modalità e i tempi di trasporto dipendono dal ristorante stesso. Il vantaggio? La grandissima possibilità di scelta e la capillarità. L’esempio più noto è Just Eat. Da qualche tempo, nel panorama sempre più affollato del food delivery italiano, si è affacciato anche Glovo, app di anything delivery di origine spagnola. Glovo consegna qualsiasi cosa, a patto che non superi i 9 kg, sia trasportabile in motorino o in bicicletta dai glover, i fattorini. E' presente a Milano, Roma, Firenze, Genova, Verona, Palermo, Catania.
I test: i plus delle principali piattaforme a seconda delle esigenze
• Per chi vive in zone centrali, cerca efficienza e qualità medio-alta: Foodora
Nel test pratico la piattaforma si è distinta con un servizio ottimo sotto diversi punti di vista. Facile e rapido da usare (design moderno del sito e tante foto dei piatti, solo cinque passaggi per effettuare l’ordine e vari filtri di ricerca, tra cui budget, tipo di cucina, consegna o ritiro, ecc.), con possibilità di pagare tramite carta di credito o PayPal, Foodora si mostra soddisfacente dal punto di vista della qualità, della correttezza e della puntualità della consegna. L’assistenza post ordine è di alto livello, il portale consente di monitorare il rider in maniera accurata e anche di pagare la mancia in anticipo se si desidera. Attualmente funziona in sei città: Bologna, Firenze, Milano, Roma, Torino e Verona.
Ideale per: chi cerca un servizio altamente efficiente e vuole scegliere tra ristoranti con una proposta medio-alta. Foodora è un’ottima soluzione per chi vive in zone centrali (dal test condotto su Milano sono risultate 151 proposte culinarie per il centro città), meno indicato per le zone periferiche (le proposte sono scese a 12, con inserimento di un CAP periferico), dove la copertura dei ristoranti, e quindi la possibilità di scelta, può essere minore.
• Per tutti, grazie ad una maggior diffusione e alle opportunità di scelta: Deliveroo
La piattaforma ha soddisfatto gli esperti, sia per quanto riguarda la funzionalità del sito, sia per la qualità del servizio offerto. Mettendo a disposizione un portale dal design chiaro e all’avanguardia, online si impiegano circa sei passaggi per concludere un ordine, sfruttando vari filtri di ricerca. Anche in questo caso si può procedere al pagamento con carta di credito o con PayPal. Deliveroo ha una buona copertura cittadina. Nel corso del test, nonostante un piccolo ritardo nella consegna e qualche problema nell’imballaggio, la piattaforma si è distinta dalle altre anche per la cortesia, la gentilezza e la proattività del rider. La tracciabilità è buona e l’assistenza post ordine è facilitata anche dalla presenza di una live chat sul sito. È il servizio di Food Delivery che serve il maggior numero di città italiane, ovvero: Bergamo, Bologna, Brescia, Firenze, Milano, Monza, Padova, Piacenza, Roma, Torino, Verona.
Ideale per: chi cerca un servizio buono, con tante proposte culinarie sia di fascia media che di fascia alta; è indicato per chi vive in centro città (dal test sono risultate 184 proposte culinarie con uso di un CAP centrale), ma anche per chi abita o lavora un po’ più lontano (le proposte in questo caso sono scese a 47): la copertura di ristoranti e le relative proposte tra cui scegliere sono quindi buone in entrambi i casi.
• Per gli abitanti di Milano e Rimini alla ricerca di cura e semplicità, con particolari abitudini o bisogni alimentari: Bacchetteforchette
Attualmente disponibile nella città della riviera romagnola e nel capoluogo lombardo, è un piccolo esempio che si distingue tra i colossi del Food Delivery per alcune caratteristiche: grande attenzione al cliente, selezione di ristoranti molto curata, semplicità e possibilità di scelta comoda, grazie a filtri specifici, anche per chi soffre di intolleranze o ha abitudini alimentari precise. L’interfaccia del sito e la sua funzionalità sono buone. I passaggi per confermare un ordine sono circa cinque. La piattaforma si distingue dalle altre anche per la possibilità di ordinare telefonicamente. È il portale più “democratico” per i metodi di pagamento: si può saldare il conto alla consegna con ticket, buoni pasto e contanti, ma anche usare carte di credito e PayPal. È stato l’unico servizio che, durante il test, ha consegnato quanto ordinato con un piccolo anticipo rispetto al previsto.
Ideale per: chi cerca un servizio “su misura”, molto attento alle esigenze, e - per ora - per chi è di Milano, Rimini e dintorni. Sia che si viva in centro città, sia che ci si sposti più verso zone periferiche, la piattaforma in sede di test ha segnalato gli stessi ristoranti e relativa disponibilità (al momento del test 97, dei quali 68 disponibili). In caso di distanza maggiore dall'indirizzo, infatti, variano il minimo d’ordine e le spese di consegna, ma l’accessibilità è garantita.
• Per i milanesi che hanno fretta e preferiscono fare tutto tramite app: Uber Eats
È il Food Delivery marchiato Uber, l'ex startup californiana che fornisce un servizio di trasporto automobilistico privato mettendo in collegamento diretto passeggeri e autisti tramite app. Si distingue dagli altri servizi analizzati perché, per ora, è presente solo a Milano, la quinta città in Europa dove è arrivato, dopo Amsterdam, Londra, Parigi e Bruxelles. L'esperienza d'uso del sito è buona, sia per quanto riguarda l’ordinazione (tramite PC in cinque passaggi), sia per il monitoraggio dello stato di consegna; è l'unico servizio che non ha notificato una conferma dell'ordine via mail, ma il plus è dato dalla possibilità di seguire il proprio ordine in ogni step tramite app, monitorando anche il percorso del rider sulla mappa. Il test pratico ha segnalato un ritardo nella consegna rispetto a quanto previsto all’inizio.
Ideale per: chi vive a Milano e dintorni e preferisce usare una app e ordinare un pasto rapidamente e in qualunque momento. Durante il test ha mostrato una buona varietà di scelta, sia per le zone centrali (187 opzioni), sia per quelle più periferiche (53 opzioni).
• In tutta Italia, non un vero servizio di Food Delivery ma il più noto network di ristoranti: Just Eat
Pur non essendo un servizio di consegna di cibo a domicilio a tutti gli effetti (si tratta infatti di un network, un sito che fa da “intermediario” tra ristoranti e clienti, senza fornire un proprio sistema di consegna), è impossibile non citarlo, essendo uno dei canali più noti e presente in Italia dal 2011. Offre all'utente la possibilità di trovare in un unico “luogo virtuale” una vasta scelta, includendo qualsiasi tipologia di locale, anche quelli molto piccoli, pensati per snack o pasti veloci, e mettendo a disposizione tanti filtri di ricerca (dal budget al tipo di cucina, dalle offerte speciali alla consegna gratuita). La qualità della consegna dipende però dal ristoratore scelto e, in caso di problemi con la propria ordinazione, è necessario mettersi direttamente in contatto con il ristorante, che può essere pagato con carta di credito, PayPal e anche contanti alla consegna.
Il monitoraggio è quindi meno accurato rispetto a quanto avviene con le altre soluzioni.
Ideale per: tutte le zone d’Italia, per chi vive in provincia o nei piccoli centri; ha infatti una copertura più capillare proprio per le sua caratteristiche di “network”. È la scelta giusta per chi vuole ordinare un pasto economico o medio, dal momento che sono pochi i ristoranti di fascia medio-alta ed alta disponibili.
“Anche ordinare del cibo a domicilio è un’azione che richiede conoscenza, soprattutto se non si hanno ben presenti le peculiarità e le differenze delle varie soluzioni disponibili; è sempre importante fare una scelta oculata quando ci si muove online, permette di non perdere tempo e di essere certi, prima ancora di provare, di avere sottomano la piattaforma più adatta… - commenta Luisa Esposito, una degli esperti di QualeScegliere.it - “… Grazie ai nostri test, condotti in modo imparziale e standardizzato, abbiamo visto come, a seconda di tanti fattori - di quello che si vuole mangiare, di dove si vive, di come si può pagare, del proprio rapporto con la tecnologia… -, ci siano soluzioni più o meno indicate tra quelle testate. Il nostro è un quadro il più possibile completo, utile ai consumatori per valutare e capire, prima dell’uso, quale servizio sia più adatto a soddisfare in pieno le aspettative.”
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