Paese che vai tradizioni che trovi e questa è una frase fatta ma anche realistica. Soprattutto nelle ricorrenze queste differenze culinarie che sono anche culturali sono evidenziate ancora di più. Accade da regione a regione in Italia e ovvimente in Europa. Cosa mangiano ad esempio i francesi il 24 e il 25 dicembre per Natale? Cosa non può mancare sulla loro tavola. Si comincia con un Amuse bouche, un bocconcino di benvenuto da mangiare con le mani, un tipico antipastino con un bicchiere di bollicine. Per le feste può essere con salmone e burro aromatizzato o salato su una fetta di Pain brioche oppure con foie gras, ostriche di Bregagna. Si continua con un antipasto una Tartelletta salata con rillettes di anatra e verdurine oppure la Terrina di pesce fatta in casa. Alla vigilia, racconta Jildaz Mahé, l'imprenditore bretone di Le Carrè Francois, punto di riferimento in centro a Roma, per la gastronomia francese con specialità gourmand con la chef Letizia Tognelli e la consulenza dello chef parigino parigino Jean Cristiansen, "sulle tavole dei francesi non manca mai l'astice armoricano, almeno fino ad un anno fa , quest'anno è particolare e piatti di tradizione ma di un certo costo non sono davvero per tutti. Homard à l’armoricaine è un grande classico della cucina francese anni ’80 ma non è pannoso come si potrebbe pensare piuttosto liquoroso visto che la salsa viene fatta con cognac, vino bianco e corallo (carcassa) del crostaceo". Molto comune l'uso della spigola in crosta di sale.
Il giorno di Natale al posto dell'astice c'è il Tacchino farcito con foie gras in crosta di pane, ameno per tradizione, cui fa seguito l'immancabile plateau di formaggi, almeno una decina in degustazione con pani speciali. Il dolce? Se il panettone è italiano, il Christmas Pudding inglese, in Francia si degusta la Bûche de Nöel, il tronchetto di Natale, un dolce semifreddo al cioccolato (o altre varianti) molto bello anche per gli occhi. Champagne a tutto pasto ca va sans dire.
Leggi l'articolo completo su ANSA.it