Savoiardi, zucchero e uova, mascarpone, caffè e cacao amaro. Pochi ingredienti per un capolavoro della pasticceria italiana, divenuto il dolce al cucchiaio più famoso al mondo.
L'enorme successo del dolce, anche all'estero, ha dato vita ad una battaglia commerciale sulla sua paternità, in particolare tra Friuli Venezia Giulia e Veneto. Ma secondo l'Accademia del Tiramisù le sue origini 'quasi certe' sarebbero in un'antica locanda del trevigiano diventata nel tempo il locale Beccherie di Treviso. Certo è, invece, che il Tiramisù è diventato un classico proposto nei ristoranti di ogni continente. E anche nell'anno della pandemia, il 2020, è stato il re del food delivery in Italia, con oltre 22.000 kg di tiramisu' ordinati, come da report di Just Eat. Roma e' la citta' del tiramisu' a domicilio per eccellenza, con oltre 7.300 kg ordinati nel 2020.
Alle Beccheria, ancora oggi, vi sono commensali che arrivano nel locale trevigiano solo per assaggiare il gusto autentico di una delizia piena di morbidezza e di contrasti dolce-amaro. Al Tiramisù sono stati intitolati nel tempo tornei e campionati di ogni tipo, compresa la "Tiramisu' World Cup", una gara virtuale con 30 concorrenti in programma il 21 marzo.
Alle Beccheria, ancora oggi, vi sono commensali che arrivano nel locale trevigiano solo per assaggiare il gusto autentico di una delizia piena di morbidezza e di contrasti dolce-amaro.
Per la scomparsa del 'papà' del Tiramisù ha espresso il proprio cordoglio anche il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. "Con Aldo Campeol - ha detto - Treviso perde un'altra stella della sua storia enogastronomica, che brillerà anche lassù. La sua lunghissima attività di ristoratore, e le sue Beccherie, hanno attraversato decenni della trevigianità migliore, fatta di accoglienza e qualità, e di quel sorriso garbato che sul suo volto non mancava mai".
Addio al papà del Tiramisù, il dolce diventato simbolo d'Italia
Campeol era patron 'Beccherie'',ristorante dove nacque ricetta