Buttare meno cibo: sembra una delle sfide più importanti anche per il nuovo ministero della Sovranità alimentare che nasce dalla trasformazione del ministero delle Politiche agricole. Una sfida che però non è solo economica: lo spreco alimentare incide infatti in modo sensibile sull'inquinamento a causa dell'emissione di gas serra.
L'Italia in questo caso fa peggio della media Ue-26: i chili di cibo che vanno a finire nella pattumiera sono 146 (107 quelli delle famiglie). Al top dello spreco Cipro con quasi 400 kg, ma solo 70 per ogni abitante. «La lotta allo spreco alimentare dei consumatori - spiega Eurostat - rimane una sfida sia nell'Ue che a livello mondiale. Lo spreco alimentare domestico rappresenta quasi il doppio degli sprechi alimentari derivanti dai settori della produzione primaria e della fabbricazione di prodotti alimentari e bevande (14 kg e 23 kg per abitante; 11% e 18%, rispettivamente), settori in cui esistono strategie per ridurre rifiuti alimentari, ad esempio con l'uso di parti di scarto come sottoprodotti.
Ristoranti e servizi di ristorazione rappresentavano 12 kg di rifiuti alimentari a persona (9%), mentre la vendita al dettaglio e altre distribuzioni di cibo era il settore con la minor quantità di rifiuti alimentari (9 kg; 7%); tuttavia, l'impatto dei lockdown da covid su questi due settori è ancora in fase di analisi. »L'aumento dei prezzi e le preoccupazioni per la nostra impronta ambientale ci rendono tutti consapevoli della necessità di utilizzare le risorse che abbiamo in modo efficiente, riducendo al minimo gli sprechi. Un modo semplice sarebbe aumentare la consapevolezza sulla quantità annuale di rifiuti alimentari che produciamo. I rifiuti alimentari in particolare hanno un elevato impatto ambientale e climatico, in quanto costituiscono un'ulteriore fonte di emissioni di gas serra>. Ma, ironia della sorte, una mano all'ambiente la potrebbe dare l'inflazione: più di un italiano su 3 (35%) - secondo una recente analisi della Coldiretti su dati Coop sui comportamenti nei prossimi 6-12 mesi - taglierà gli sprechi nei prossimi mesi, adottando a casa soluzioni per salvare il cibo e recuperare quello che resta a tavola, con una svolta green spinta dall'inflazione e dai rincari di gas e bollette.