La cucina italiana si rinnova all’insegna di scelte consapevoli per la propria salute e quella dell’ambiente. Ma come possiamo fare o cominciare a fare una transizione ecologica in cucina? Ma cosa vuol dire sostenibilità in cucina?
Le nostre azioni quotidiane hanno un impatto sull’ambiente e quelle alimentari, che compiamo ogni giorno, sono tra le scelte più significative considerato che il cibo gioca un ruolo importante nei cambiamenti climatici. Secondo la Commissione europea, almeno il 30% delle emissioni di gas ad effetto serra che contribuiscono al riscaldamento climatico è infatti legato al settore alimentare.
La base di partenza di una cucina che si possa definire “sostenibile” è il rispetto della regola delle 5R: rifiutare, ridurre, riutilizzare, riciclare e raccogliere.
• “Rifiutare” significa chiedersi se sia davvero necessario ogni acquisto e iniziare a dire no a tutti i prodotti monouso, in questo modo si produrranno meno sprechi e si consumerebbe meno energia.
• Ridurre i rifiuti non cedendo agli acquisti di impulso e pianificando gli acquisti in anticipo, ma anche ridurre il consumo di imballaggi in plastica o cartone.
• Riutilizzare, ovvero sfruttare al massimo ciò che si acquista, acquistare solo oggetti riutilizzabili.
• Riciclare: se si producono scarti, è importante smaltirli in modo differenziato, per innescare un sistema virtuoso che dipende anche da noi!
• Raccogliere in modo alternativo creando, ad esempio, con i rifiuti biodegradabili, composti per le piante e il giardino.
E se queste sono le premesse generali ecco nel dettaglio un vero e proprio decalogo, pensato da Bimby che con un manuale-ricettario di 250 pagine Buono, sano e sostenibile e con il motto “in cucina non si spreca niente” vuole incoraggiare la cucina casalinga rendendola oltre che buona, facile e veloce anche responsabile in chiave ambientale, dalla spesa alla tavola
IL DECALOGO PER UNA CUCINA SOSTENIBILE
1. Privilegiare prodotti biologici. Non solo l’agricoltura biologica assicura cibi più sani e saporiti, ma garantisce anche il minimo impatto ambientale delle colture. È utile anche controllare l’etichetta che riporta il paese d’origine per una scelta d’acquisto consapevole e responsabile;
2. Fare una spesa amica del pianeta, mangiando prodotti di stagione e a chilometro 0. La frutta e la verdura hanno una propria stagionalità: è importante seguirla, poiché la varietà fa bene alla salute e perché la frutta e la verdura di stagione hanno un minore impatto ambientale;
3. Prediligere una filosofia anti-spreco in cucina. Oltre alle questioni etiche ed economiche, bisogna pensare che, quando si butta del cibo, si spreca tutte le risorse che sono servite per farlo arrivare sulla tavola;
4. Coltivare il proprio orto. Piantare i semi e vederli germogliare e crescere è un magico promemoria della vitalità della natura. Inoltre, occuparsi delle piante porta con sè un senso di benessere;
5. Fare i bastoncini da smudge. Lo smudging è un antico rituale sacro che implica la combustione di fasci di erbe. questa pratica può aiutare ad aumentare l’energia, calmare lo stress, entrare in un ambiente rilassante e profumato e rinfrescare la casa;
6. Ridurre gli imballaggi. Tagliare sui rifiuti di plastica è una necessità particolarmente urgente: questo materiale così comune e versatile, impiega secoli per degradarsi ed è quindi consigliato evitare un suo uso eccessivo;
7. Ridurre il consumo di carne. Ridurre il consumo di carne è una scelta sempre più diffusa per aiutare il pianeta;
8. La cucina a risparmio energetico. Quando si compra una nuova attrezzatura da cucina, è necessario assicurarsi di consultare le etichette di classificazione energetica. Le apparecchiature ad alta efficienza non solo aiutano a risparmiare energia, ma riducono anche le bollette;
9. Realizzare involucri alimentari. Chi desidera eliminare la pellicola trasparente e i sacchetti per alimenti usa e getta dalla lista della spesa, trova una soluzione ideale e amica del pianeta negli involucri di cera d’api, che lavati in acqua fredda con un sapone delicato, sono riutilizzabili e durano fino a un anno.
10. Una casa pulita e verde. Per iniziare assemblare un kit naturale di pulizia e fare scorta di bicarbonato di sodio, aceto bianco e limoni per un set versatile e conveniente di prodotti per la pulizia. Riciclare fa bene all’ambiente: si può fare una scatola di stracci con pezzi di tessuto di vecchi vestiti che invece di buttarli via vengono usali per pulire.
Inoltre, ridurre la carne non significa consumare pasti ripetitivi e poco appetitosi ma anche e soprattutto sperimentare con sapori innovativi compiendo allo stesso tempo un gesto buono per il proprio corpo e per il Pianeta. È possibile divertirsi e sperimentare in cucina con la creazione di nuove ricette riutilizzando gli avanzi e le parti meno nobili delle verdure come le foglie e le bucce. Ad esempio, i biscotti con la buccia di banana sono un valido esempio di riutilizzo così come i ritagli e le bucce di verdura e usati per fare un brodo vegetale o la zuppa di riciclo con tutte le parti delle verdure che altrimenti finirebbero se va bene nell'organico e che invece si trasformano in un primo piatto nutriente e gustoso.