Il gin - una bevanda antica dal 1600 (e ancora prima se si considerano gli esperimenti dei monaci di Salerno), che si ottiene per distillazione di un fermentato ricavato da cereali in cui viene messa a macerare una miscela di botaniche tra cui il ginepro da cui deriva il nome - sta conoscendo da anni una grande rinascita, è diventato un distillato molto amato anche dai giovani adulti e l'Italia è piena di microproduttori regionali, oltre che di marchi affermati e di importazione.
I dati 2023 sul boom del ginSecondo l'ultimo report ottobre 2023 di IWSR, gin e tequila sono due importanti storie di successo del mercato globale degli alcolici: entrambe le categorie hanno registrato ottimi risultati negli ultimi dieci anni: i volumi globali di gin (escluso il grande mercato a basso prezzo delle Filippine) sono cresciuti a un CAGR (tasso annuo di crescita) del +5% tra il 2012 e il 2017 e del +6% tra il 2017 e il 2022, secondo i dati IWSR. E si prevede che i volumi di gin (escluse le Filippine) cresceranno a un tasso del +3% tra il 2022 e il 2027 (la tequila ancora di più, con un mercato extra Usa e Messico tutto da conquistare). La crescita del gin è geograficamente più diversificata e si basa sulla base storica di una categoria ampia e ben consolidata. La continua crescita si è basata in gran parte sull'innovazione per rilanciare la bevanda sia con il trend del gin artigianale e sia con quello della diversità per mantenere l'interesse dei consumatori: sapori, prodotti botanici esoterici, prodotti locali/artigianali. La continua crescita del gin in molti mercati in tutto il mondo è in gran parte basata sulla popolarità dell'aperitivo /prima serata, dove gioca con le preferenze dei consumatori per bevande più leggere, più rinfrescanti con un grado alcolico inferiore. Non è usuale bere il gin assoluto mentre miscelato offre spunti di continue novità in mixology.
Ogni gin dunque ha la sua storia. Quella di Nordés Gin viene dalla Galizia e ha avuto lo scorso anno un record di vendite, con quasi due milioni di bottiglie, con l'Italia con un +44% sull'anno scorso, come principale mercato di esportazione sui 45 Paesi. Un brand che è la 15a etichetta di gin più venduta al mondo, e uno degli spirits più usati nella miscelazione. Affonda la storia nella cultura di una terra diversa totalmente dal resto della Spagna. la regione più estrema del nord-ovest, la terra dove per i romani finiva il mondo. Il culto celtico, i riti al sole, la magia del Finisterre uno dei punti più occidentali d'Europa e quindi del vecchio mondo conosciuto, il Maestrale che impazza, ne fanno una terra con tradizioni culturalmente simili al nord Europa.
Le abitazioni, tutte o quasi senza balconi, hanno caratteristiche 'gallerie', finestroni lunghissimi, con l'ambizione di catturare tutta la luce possibile e ripararsi dalla pioggia che qui è incessante come fosse la Scozia. La Galizia è la più piovosa regione di Spagna così come la città più piovosa del Paese è Santiago di Compostela, che con Roma e Gerusalemme è una delle tre capitali fondamentali del cristianesimo da quando nel nono secolo si è scoperto il sepolcro di San Giacomo, uno degli apostoli.
Affacciata sull'Atlantico, con una gastronomia esplosiva - 2 stelle Michelin nella sola piccola Santiago - e ristoranti prelibati a costi che valgono il viaggio (un intero menu degustazione di alto livello a base di pesce fresco è sui 45 euro, cifra impensabile nelle città italiane), la Galizia è appunto la terra del Nordés Gin che sembra far propria tutta questa atmosfera. Un tempo terra di miniere d'oro (per questo i romani la presidiavano) e di granito, la Galizia con tre milioni di abitanti, archiviato il disastro ecologico del Prestige che distrusse con il petrolio nel 2002 oltre 1000 km di costa, è oggi la terra di Inditex, ossia Zara (e non solo) con il capostipite dell'impero dell'abbigliamento ad abitare ancora a La Coruna dove aveva cominciato negli anni '70 con un negozio di camicie e dei cammini che portano alla maestosa cattedrale di Santiago di Compostela, località universalmente nota e dove si incontrano pellegrini da tutto il mondo.
La Casa Nordés, dove tutto si prepara (e si imbottiglia a Cadice nel quartier generale del gruppo Osborne, 250 anni di storia e in portfolio anche l'italiana DiSaronno), è un luogo immerso nella natura di un bosco di eucalipti. Nel giardino d'inverno, l'esperienza comincia scoprendo una ad una le 11 botaniche di cui 6 locali di cui è composta la ricetta segreta arrivata dopo 300 tentativi di blend. Sono alloro, la fresca verbena limonata, salicornia per un tocco salino, la balsamica menta piperita, eucalipto e l'equilibrante salvia. A queste si aggiungono ciascuna con le proprie caratteristiche il ginepro, il piccante zenzero, il cadardamomo, il black tea e l'hibiscus. Dopo la disidratazione delle foglie, ciascuna di queste botaniche è messa a macerare separatamente, un dettaglio che marca la differenza di procedimento rispetto ad altri brand, racconta Virginia a casa Nordés, in alcol a 65 gradi. Ciascuno di questi macerati viene lasciato in una stanza affascinante di alambicchi e nebbie (diventerà a breve una esperienza immersiva aperta ai visitatori, gin lovers) che contribuisce all'atmosfera magica della creazione del distillato. Poi in proporzioni segrete i liquidi, tutti di colore diverso, filtrati e depurati vengono aggiunti al distillato di vino, il locale albariño, una vitigno a bacca bianca tra le varietà autoctone più importanti proprio della regione della costa atlantica della Spagna. Una quota all'incirca di 400 litri di ciascuna botanica per 900 litri di albariño distillato. E anche questo procedimento, ossia un gin di botaniche con distillato di vino, è una caratteristica se non unica nel mondo del gin quanto meno rara.
Molte le possibilità di gustarlo nella mixology. In una esperienza guidata abbiamo provato tre cocktail facili da replicare. Uno, il Nordesiño può essere molto adatto come aperitivo spritz mescolando in un bicchiere con ghiaccio 4 parti di acqua tonica, 2 di vino albariño (si può sostituire con un vino bianco secco), 1 di Nordés Gin per poi profumare con scorza di limone e decorare a piacere, in questa stagione con 3 chicchi di uva bianca, mentre un altro anch'esso facile è un negroni reinventato con identica proporzione, in bicchiere con ghiaccio, di vermuth bianco, vermuth rosso e Nordés Gin.