Essere accorti con la spesa e la preparazione di cenoni e pranzi, durante le feste tra Natale , Capodanno e primo dell'anno, è per tanti di noi una sfida, quasi al 100% persa. C'è sempre troppo, di sughi, arrosti, contorni, delizie varie. Vengono stipati nel frigorifero e appena lo apri escono come un blob alieno mentre tenti di spingerli dentro e chiudere lo sportello. A tavola non si fanno, quasi più, le abbuffate pantagrueliche di una volta, di quando il mangiare a Natale e dintorni era stare in compagnia in famiglia, cibarsi come se non ci fosse un domani, seduti tra sedie e divano per giornate e notti intere, occasioni eccezionali anche per budget da spendere in leccornie o in ingredienti per preparare in casa. Ora tranne eccezioni di ospiti voraci è tutto un assaggino, un piluccare elencando ad alta voce i malanni, dal colesterolo al diabete. Nessuno vuole mangiare molto, ma a parte tutto non c'è molto da fare oltre a mangiare. E, per gli effetti collaterali dell'era Masterchef, è tutto un voler stupire con ricette fantasmagoriche o con prelibatezze gourmet comprate chissà dove, con relativa narrazione, perchè lo storytelling a Natale è parte del Natale. Ma anche se fatto solo di assaggi (nella sommatoria comunque il totale è ben oltre il consentito), abbiamo comunque preparato troppe cose e gli ospiti sono comunque molto satolli.
E' il post feste da smaltire in tutti i sensi, quello del cibo e quello dei chili presi.
Come fare con tutte le rimanenze di bontà? Al solo nominarle ci sentiamo male. Posto che a monte dovremo vincere la sfida di comprare il giusto e non moltiplicare per due presi dall'ansia che non basta quello stiamo facendo e attirati magari dalle offerte, ripartiamo da qua. Di sprecare il cibo non se ne parla. Il cibo ha un valore, quello della persona che l'ha preparato e ha dedicato tempo ma soprattutto quello delle risorse della natura e umane che sono state necessarie per produrlo, persone che non sempre hanno avuto il giusto riconoscimento nella paga, dunque buttare il cibo sempre e quindi anche dopo le feste, come ripete Andrea Segrè, fondatore della campagna Spreco Zero significa essere ingiusti e sperperare molto più denaro di quel che si è pagato per quell’alimento. Recuperarlo 'riciclandolo', rigustarlo è giusto , è un atto buono.
Prima delle feste in un report era venuto fuori che in assoluto il cibo più avanzato per gli italiani è Il panettone.
Recuperare il panettone (ma anche il pandoro) è un gioco da ragazzi.
Come minimo si cosparge di zucchero e si frigge in una noce di burro. Un panettone toast alla francese
Poi possiamo gustarlo con crema allo zabaione, con gelato, con panna. Oppure ci si può fare una specie di millefoglie scomposto, usando panettone (o pandoro) tagliato in orizzontale e un po' tostato, farcito con crema e decorato con fruttini di bosco, ad esempio..
Altre idee antispreco sono: farci un tiramisù sostituendolo ai savoiardi o una torta preparando una crema d'arancia e sbriciolandoci sopra, senza altre cotture, il dolce avanzato.
Altra ricetta è una rielaborazione anglosassone del christmas pudding: si possono tagliare gli avanzi di panettone o pandoro, unirci noci tritate grossolanamente, scaldare sciroppo di acero in una casseruola con brandy o rum facendo evaporare l'alcool e quando sarà pronto, diventando un liquido sciropposo, si aggiunge al composto di torta e noci e accompagnatelo con gelato alla vaniglia.
Che vogliamo fare con quelle teglie di avanzi in fondo al frigo che già ci guardano tristi? Insieme alla magia del Natale c'è anche la magia degli avanzi e quindi operazione recupero creativo per pasta e risotti realizzando una frittata: con aggiunta di altri ingredienti per variare la ricetta delle feste, è facile e gustosa. Per i Timballi di pasta o riso: con l'aggiunta di besciamella veg o tradizionale si rilancia in forno fino a farla gratinare. Per i secondi: le verdure avanzate diventano frittate, passate al frullatore si trasformano in creme, hummus, pesto, secondo la consistenza, volendo si può fare un buon fritto se le verdure avanzate erano solo cotte al vapore, oppure si stufano al tegame magari con variante esotica , indiana, con curry o latte di cocco per dare il tocco nuovo alla ricetta precedente. Un classico è fare una torta salata con tutte le verdure avanzate.
Quanto ai secondi un grande classico è trasformare arrosti vari in polpette, oppure sempre frullati in condimenti per la pasta. Una idea che ricicla sempre i secondi è aggiungere patate schiacciate, soffritte in padella antiaderente con qualche cipolla tritata, dà sempre un sapore nuovo, che è quello che vogliamo quando recuperiamo gli avanzi in modo divertente
Il mix audace di foglie appassite, parmigiano, pinoli, pistacchi e un tocco di aglio è l’idea in più per condire bruschette sfiziose o per dare un tocco originale alla pasta. Ecco la ricetta del pesto con foglie di insalata appassita dal sito Riciblog.it della Fondazione Louis Bonduelle
Ingredienti per 2/3 persone:
1 mazzetto di foglie di insalata appassita
2/3 cucchiai di parmigiano o pecorino (o un po’ dell’uno e un po’ dell’altro)
3 cucchiate di pinoli e qualche pistacchio
Mezzo spicchio di aglio
Olio evo qb. per ottenere una crema morbida
Lavare le foglie, tritarle e metterle nel tritatutto o frullatore. Aggiungiamo gli altri ingredienti e frulliamo. Aggiungiamo olio fino a quando non vedremo che il nostro pesto assumerà la cremosità desiderata. Per renderlo più fluido e meno cremoso, aggiungere un po’ d’acqua di cottura.