Un italiano su 2 (il 47% degli intervistati) chiede di trovare la doggy bag di default al ristorante. E uno su 3 (il 32%) consiglia di dotarsi di bag riutilizzabili ed eco-compatibili.
I dati Waste Watcher International del 2023 stimano uno spreco domestico pro-capite settimane di 500 gr circa, e i tempi sono maturi perché questa pratica diventi consuetudine nei ristoranti italiani, senza bisogno di chiederla, come una buona pratica comune. La parola chiave è "prevenzione", cioè evitare di lasciare gli avanzi nel piatto. Si pone in più un problema di cui nessuno parla: chi paga i costi della bag? Se vogliamo essere sostenibili dovrà essere in materiale perfettamente riciclabile, se è a totale carico del ristoratore la vedo assai difficile. Mentre se la deve pagare il consumatore, con l'incremento dei costi, è ancora peggio. Per evitare costi troppo elevati nella fornitura della family bag un’idea condivisa dal 32% degli intervistati è proporre confezioni, buste che possono essere riutilizzate dal cliente (ad esempio sacchetti di stoffa). Prima di presentare questo tipo di progetti bisognerebbe interrogarsi perché finora gli altri non hanno funzionato". Il 5 febbraio è la Giornata nazionale di Prevenzione dello spreco alimentare, durante lla quale sarà lanciato il nuovo Osservatorio sugli sprechi nella ristorazione italiana, attraverso la app istituzionale Sprecometro, scaricabile gratuitamente da tutti.
Doggy Bag, un italiano su 2 chiede di trovarla al ristorante
Dati Waste Watcher. "Tempi maturi per la best practice anche in Italia"