( Dopo Valenza anche Roma si prepara a diventare un polo di formazione dell'alta gioielleria nazionale ed internazionale. "L'Italia più che è mai è l'alfiere della conoscenza orafa: abbiamo una responsabilità forte, come leader di questa arte in Italia e nel mondo, di preoccuparci non solo della manifattura ma di suscitare nuove vocazioni che nel XXII escolo sono più difficili che nel secolo scorso", dice l'ad di Bulgari, Jean Christophe Babin, a margine della presentazione di un nuovo progetto di mecenatismo del gruppo nella Capitale, con il finanziamento del restauro delle sculture del Vittoriano.
"Questo è un mestiere per il quale esistono delle scuole ma è chiaro che sono insufficienti per provvedere alla manodopera qualificata che questa industria richiede. Abbiamo bisogno di nuovi talenti e non solo perché marchi come quello di Bulgari sono in piena espansione. Ci sono anche tanti marchi stranieri che non avendo nel loro paese di origine lo stesso livello di know how vengono in Italia per fabbricare. Quindi noi abbiamo una missione doppia: suscitare vocazioni e formarle per Bulgari ma anche per l'industria tutta".
Per Babin, infatti, "per assurdo se anche altri marchi del lusso verranno in Italia a fabbricare ci farà molto piacere perché anche questo sarà un riconoscimento fortissimo nei confronti dell'artigianato Italiano che da questo punto di vista è sicuramente uno dei paesi più qualificati al mondo". In Italia ma anche a Roma: "Con noi trascineremo parecchi altri orafi che sono già o verranno a Roma: piano piano - è sicuro - Roma avrà un tessuto di alta gioielleria molto importante".
Che porterà posti di lavoro: "A Valenza la struttura è quasi finita, ci sono già i macchinari, all'interno creeremo 700 posti di lavoro. A Roma ne creeremo un altro centinaio dopo che lo scorso anno ne abbiamo creati 500". (ANSA).
Babin, a Roma una "academy" di gioielleria di Bulgari
"Servono talenti: vogliamo suscitare vocazioni nei giovani"