(ANSA) - ROMA, 9 APR - "Chi è nella Moda, è già fuori moda".
Una frase che la dice tutta sulla filosofia creativa di un'icona
della moda come Roberto Capucci, classe 1930, non uno stilista
come gli altri, ma un artista prestato all'haute couture.
Capucci è l'inventore degli abiti-scultura, capolavori di
tessuto modellato come opere d'arte, che continuano a essere
esposti nei musei di tutto il mondo, apprezzati dalle signore di
un'epoca ormai finita. "C'erano Silvana Mangano, la principessa
Pallavicini, la contessa Crespi. Eleganti e meravigliose sempre.
Ora cammini in centro e vedi solo pizzerie e donnone con
l'ombelico scoperto, lo slip che spunta dai pantaloni e l'orrida
spallina del reggiseno, stivaletti bianchi, jeans rotti".
Certamente, come tutti i grandi couturier Capucci, definito da
Dior "il miglior creatore della moda italiana", avrebbe voluto
il mondo popolato solo da donne eleganti. A raccontare il genio
è un docu-film di Ottavio Rosati, presentato al Museo dell'Ara
Pacis e poi in home video Istituto Luce Cinecittà.
La Moda proibita di Capucci in un film
Anteprima nel Museo dell'Ara Pacis poi in home video