Rubriche

Thom Browne sul pianeta del Piccolo Principe

Vulnerabilità, speranza e 4 strisce dopo vittoria su Adidas

Redazione Ansa

 Il Piccolo Principe di Thom Browne: "Ho vissuto tutta la vita da solo, senza nessuno con cui parlare, fino a quando non ho avuto un incidente col mio aereo nel deserto del Sahara". Comincia cosi' ispirato dalla novella di Antoine de Saint-Exupéry, la sfilata piu' attesa della fashion week newyorchese, quella creata dal nuovo presidente del Council of Fashion Designers of America allo Shed, il non più nuovo centro culturale di Manhattan stretto tra la High Line e Hudson Yards. Uno show in piu' atti, come sempre per lo stilista della Pennsylvania entrato nel 2018 nel gruppo Ermenegildo Zegna e sposato nella vita al Chief Curator del Costume Institute del Met, Andrew Bolton.
    Browne medita sul passaggio del tempo, la vulnerabilita' umana, la solitudine, il modo con cui le routine sono una trappola.
    Smarrimento, determinazione, esplorazione. Due viaggiatori smarriti si incontrano: uno ha viaggiato in lungo e in largo sulla Terra, l'altro è andato più lontano. Il pilota è precipitato ed è solo nel deserto: con perline, frange e tulle color terra, sotto un completo oversize da aviatore e stivali da astronauta. Anche il principe si è perso: in un tweed sartoriale di flanella grigia con le caratteristiche quattro strisce sulla manica (dopo la vittoria di Browne contro Adidas che aveva fatto causa per violazione del marchio) su un abito ricamato con radici di baobab in oro. Prima di lasciare il suo pianeta il principe ne ha visitato altri sei: ed ecco sfilano gli abitanti in tuniche di organza candide intarsiate di disegni: hanno lunghissime unghie che muovono continuamente come piccoli serpenti. Entrano poi in scena "gli adulti", che, come nella novella, "hanno bisogno di sentirsi dire cosa fare" e "vedono solo quello che hanno davanti": avanzano lentamente in corsetti in paisley jacquard sotto abiti sartoriali oversize di tweed boucle', tessuti a mano uno per uno, con spalle a cordoncino e copricapi in filo metallico a uncinetto. Ognuno ha una borsa con un orologio che marca il tempo e anche i tacchi delle scarpe sono a forma di orologio. "Gli adulti non capiscono nulla, sono i bambini che vedono tutto", spiega Browne, ed ecco dunque apparire "un elefante" in giacca e gonna di paillettes opache ricamate su un abito in tweed di chiffon grigio realizzato a mano, "le rose", "una volpe", "un serpente" prima di una processione di "asteroidi" in abiti unici di tweed ricamato sotto completi gessati destrutturati, stivali da astronauta e copricapi a forma di baobab dorati lavorati a mano. Il finale della novella e' triste, il principe scompare o forse muore, ma la fantasia di Browne fa apparire un angelo (la modella Precious Lee) in abito destrutturato in tweed bianco e stola in seta trasparente arricciata con perle. Il giovane viaggiatore non camminerà mai piu' solo: nel finale principe e angelo guidano una processione di coppie mano nella mano alla musica di "You'll Never Walk Alone" dal musical Carousel. In tutto 35 minuti di spettacolo, non i 10 soliti delle sfilate mordi e fuggi, un set spettacolare con il biplano caduto sotto un cielo di stelle e pianeti. Ad applaudire Browne, il parterre stellato era vestito dallo stilista che ha rivisitato il completo formale normalizzando la gonna anche per l'uomo: da Anna Wintour a Whoopi Goldberg, Queen Latifah, le star kpop Johnny Suh e Eric Nam, David Harbour di Stranger Things e Christine Baranski di Gilded Age. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it