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Federico Cina sui ponti della moda tra Italia e Sudafrica

Una sfilata tra sale e scalinate chiude i Fashion Bridges 2023

Redazione Ansa

Proposte dello stilista Federico Cina, assieme a quelle di una collega sudafricana in crescente contatto con la moda italiana, sono state protagoniste a Città del Capo della sfilata conclusiva della terza edizione dei "Fashion Bridges - I Ponti della Moda", l'iniziativa che punta a collegare il Sudafrica all'Italia attraverso l'artistica creatività nell'abbigliamento. La sfilata si è svolta mercoledì sera presso la residenza dell'Ambasciata d'Italia nella metropoli sudafricana seguendo un percorso tra varie sale e scalinate. Cina ha mostrato la sua collezione "Appartamento", mentre Lezanne Viviers ha fatto sfilare abiti intitolati "Karoo Land of Thirst". Lo stilista ha definito motivo di ispirazione - oltre che "un grande onore" - l'aver partecipato alle sfilate della South African Fashion Week svoltesi la settimana scorsa a Johannesburg e all'evento organizzato presso la residenza dell'ambasciatore Paolo Cuculi a Città del Capo. "I colori qui in Sudafrica sono pazzeschi", ha detto all'ANSA.
    "Qui i colori della natura sono tantissimi", ha aggiunto citando "i beige, i marroni. Ho incontrato persone belle e genuine. La mia prossima collezione sarà sicuramente influenzata da questa esperienza sudafricana". "Spero che anche a livello commerciale si concretizzino delle opportunità. Nei sarei molto felice", ha detto ancora Cina. Nata dall'idea di Oriana Mannaioli Cuculi, consorte dell'ambasciatore d'Italia a Pretoria, il progetto "Fashion Bridges - I Ponti della Moda" è una collaborazione tra l'ambasciata, la scuola di moda privata Polimoda di Firenze, la Camera nazionale della moda italiana di Milano (Cnmi) e la South African Fashion Week, con il sostegno del Centro di Firenze per la Moda Italiana. L'iniziativa combina obbiettivi commerciali e di formazione. Nel riferirsi ai locali della residenza, la stilista sudafricana Viviers ha sottolineato che "è stato un vero privilegio poter sfilare in un contesto così diverso da una tradizionale passerella e tutta l'esperienza" fatta in questi giorni "con l'ambasciatrice Oriana Mannaioli Cuculi, Polimoda e Federico Cina è stata incredibile." Viviers ha spiegato che il "mentorship" di Polimoda non termina con la sfilata di questa settimana: "ho lavorato e continuerò a lavorare con il direttore Massimiliano Giornetti e altri di Polimoda. Giornetti mi ha aiutato a editare la collezione di stasera apportando un restyling di influenza italiana, semplificando alcune cose e rendendole più nitide e pulite.
    Abbiamo aggiunto dei gioielli e le scarpe, prodotte in Sudafrica", nascono da "un'idea italiana. Giornetti mi ha fatto da mentore anche negli aspetti commerciali e di comunicazione.
    Lavorare con alcuni dei migliori specialisti del mondo ha significato molto per me", ha sottolineato la stilista. (ANSA).
   

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