Un ritmo fatto di contrasti.
Eclettico per definizione, il fascino borghese svela la sua indole ribelle, sartorialità sfumata di minimalismo glam, opacità e texture brillanti, densità e trasparenze.
Come l'album Quadrophenia dei The Who consacrò il rigore estetico del movimento Mod esattamente cinquant'anni fa, capi dalle costruzioni impeccabili rivivono qui nell'aplomb di giacche e completi scultorei. Ma non solo. Quel 1973, con David Bowie, il primo concerto di Ziggy Stardust diede vita al mito di un'androginia glam: che torna brillante fra le maglie metalliche di abiti puri, dalle forme essenziali, fino all'argentea zeppa di stivaletti Seventies. La trasparente intensità dell'organza stampa Python si indossa a pelle tra lupetti e sottogiacca di eterea sensualità. Giochi di layering in cui a sovrapporsi sono abiti e maglie, ma anche pantaloni portati con lunghe gonne midi o effetto pareo. Mentre T-shirt e camicie dalla soffusa trama floreale si uniscono alla sobrietà di denim in pelle. Una disinvolta semplicità, lontana da qualsiasi convenzione: contrasti che il minimalismo americano interpretò nella razionale esibizione delle sue architetture.
Così la forma del corpo, intarsiata dal design di elastiche arricciature che percorrono abiti in jersey o in tessuto laccato, si muove seguendo la fluidità di drappeggi ariosi.
Fra gli accessori, affusolati occhiali da sole hi-tech dal profilo dorato guardano verso il futuro. Con la naturalezza della sua linea arrotondata, la borsa Caju si sviluppa in texture differenti: pelle rossa, nera o l'ipnotica stampa Python, declinata fra sabot texani, slanciate pump con tacco a stiletto o kitten heel e negli svettanti stivaletti glam-rock.
(ANSA).
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