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La prima della Scala, look in nero e oro, tanto rosso contro i femminicidi

Rompete le righe alla milanese, dalle scarpe all'abito

Redazione Ansa

Nero e oro, come il glamour di una Prima impone, e come l'allestimento del palco suggerisce, ma anche il rosso dedicato alle vittime del femminicidio e il viola del femminismo storico: è un 7 dicembre quasi di rottura quello del Don Carlo al teatro alla Scala. Un rompete le righe alla milanese, dove lo scollamento dalla tradizione - che non vorrebbe certi colori a teatro, tanto meno all'apertura di una stagione come quella del Piermarini - risponde all'esigenza di una maggiore aderenza al momento attuale.
 

 



    E nell'anno in cui la vera protagonista della serata è la senatrice a vita Liliana Segre, ospite del palco Reale insieme al sindaco Beppe Sala, il presidente del Senato Ignazio La Russa, i ministri Matteo Salvini e Gennaro Sangiuliano, molte delle ospiti hanno scelto di ricordare, con i loro abiti, Giulia Cecchettin e Giulia Tramontano, le due vittime che sono diventate il simbolo della lotta alla violenza sulle donne. C'è chi si è dipinta un segno rosso sul viso, chi - come la drammaturga Sabina Negri - ha indossato scarpe rosse e chi - come la dottoressa Dvora Ancona, chirurgo plastico Dvora Ancona - ha scelto un intero abito nel colore che è il grido di rivolta contro la violenza patriarcale.    Più filologica la scelta dell'attrice Sarah Maestri, in gown dress di Atelier Emé di colore viola, quello - ha spiegato - del femminismo delle suffragette.
    In tanti si sono ispirati ai colori dell'opera, al nero e oro che dominano sul palco scaligero, da Chiara Bazoli, compagna del sindaco Giuseppe Sala, in abito lungo Armani Privé, ad Alessandra Repini, in abito oro con pelliccia nera firmato da Lella Curiel, che ha scelto gli stessi colori per Laura Morino Teso. Tantissimi, come sempre, gli ospiti vestiti da Giorgio Armani, dalla quota artistica internazionale incarnata da Pedro Almodóvar e Louis Garrel, entrambi in smoking, all'etoile della Scala Nicoletta Manni e al marito, il primo ballerino Timofej Andrijashenko. Bellissimo l'abito redingote all black di Emma Marcegaglia, così come quello - sempre Armani - di Giovanna Salza, con rose rosse ricamate in omaggio all'opera.
    Ancora rosso, ma color sipario, per la direttrice del teatro Franco Parenti Andree Ruth Shammah, in un omaggio al teatro.
    Curiosa la mise di Roberto D'Agostino, in cappotto Yamamoto portato a pelle con tatuaggi in vista e kilt di pelliccia e plissé. Tra le ospiti più belle ed eleganti, Lucrezia Guidone, attrice di cinema e teatro protagonista della terza stagione di Mare Fuori, in un abito lungo in tulle ricamato con motivo floreale e gonna a ruota in crine steccato firmato dallo stilista Antonio Riva. Tra i politici, notevoli gli smoking Armani con papillon con strass per l'assessore milanese Tommaso Sacchi, e lo smoking nero con cravatta di Valentino scelto dall'assessora lombarda Barbara Mazzali.
    Tra gli ospiti della serata anche Ornella Vanoni, accompagnata dall'artista Francesco Vezzoli, la cantautrice Patti Smith, arrivata con un'amica, l'attore Neri Marcoré e tutto il mondo dell'imprenditoria milanese, da Donatella Javarone ad Arturo Artom, che dopo la prima ospita una cena da Cracco in Galleria con ospite Morgan. (ANSA).
   

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