Miss Dior con il suo glamour anni Sessanta sfila a Parigi sulla passerella di Dior per la Fashion Week.
A ispirare la nuova collezione di pret-a-porter per l'Autunno/Inverno 2024/25 , come sottolinea la stilista Maria Grazia Chiuri è stata una figura femminile legata per 20 anni alla maison Dior. Si tratta di Gabriella Crespi, designer e scultrice italiana, classe 1922, che nel corso della sua lunga carriera (è morta nel 2017) ha prodotto oltre duemila pezzi. I suoi metodi di lavoro ricordavano quelli delle botteghe rinascimentali, in quanto univano artigianalità e approccio artistico. I suoi pezzi di design sono stati apprezzati da personaggi come King Faisal, Shah Reza Pahlavi, Grace Kelly, Audrey Hepburn, Gunter Sachs.
Il suo stile glamour non è passato inosservato a Dior, con cui collaborò negli anni '60, realizzando una linea di oggetti per la casa e da regalo. Il legame tra Crespi e Dior durò quasi vent'anni. Il suo mondo ci riporta alla fine degli anni '60.
Allora, i suoi oggetti decoravano le boutique della maison, poiché Gabriella era la musa del direttore artistico Marc Bohan.
Quello è il periodo in cui Dior abbracciò il prêt-à-porter, lanciando la linea Miss Dior, aprendosi al mondo e a tutte le donne, ormai protagoniste di un grande cambiamento. La collezione rievoca silhouette e materiali degli anni Sessanta, periodo in cui l'apertura della boutique Miss Dior a Parigi introdusse un modo nuovo di vestire per le donne. Sfilano quindi mini tailleur iconici della maison, completi con giacchette a sacchetto e gonne o pantaloni minimali.
Appartengono a quel periodo anche e soprattutto gli abiti e le gonne dalla linea ad A, cortissimi, che si trasformano nuovamente in un simbolo di libertà, poiché la loro silhouette non limita nei movimenti. E la scritta "Miss Dior" viene impressa e ricamata sui 72 capi della collezione come un manifesto.
Sullo sfondo, una installazione dove appaiono nove opere dell'artista indiana Shakuntala Kulkarni, che riflette sul corpo femminile e sul rapporto con gli spazi, con una serie di manichini con armatura in bambù."Sono rimasta particolarmente affascinata da queste armature - scrive su Instagram la direttrice di Dior Maria Grazia Chiuri a fine sfilata - difendono il corpo femminile mentre lo ingabbiano, ostacolando la sua libertà". La ricerca che Kulkarni sta portando avanti fin dai primi anni 2000 si basa sui temi del potere e della vulnerabilità. La creazione di armature per le donne ha lo scopo di proteggere il corpo dai vincoli sociali e patriarcali intrinseci al sistema sociale e domestico tradizionale.
Al termine foto di gruppo su Instagram e ringraziamenti di Chiuri alle 72 modelle che hanno sfilato con gli abiti disegnati da lei, una per ogni outfit.