Dopo essersi immerso per due mesi nell'archivio storico della Valentino, e dopo aver presentato il suo libro autobiografico "La vita delle Forme - filosofia del reincanto", scritto a quattro mani con il filosofo Emanuele Coccia, Alessandro Michele, neo direttore creativo della Valentino lancia un'anteprima, un look-book di 260 immagini che anticipano la sua visione estetica per la storica maison che ora dirige, per la prossima primavera 2025.
Il designer aveva presentato il libro a Roma a Villa Medici, alla fine di Pitti Uomo, la scorsa settimana. E aveva in qualche modo fatto capire che Valentino con lui avrebbe completamente voltato pagina. "Io ho detto 'sono storto' - ricorda rievocando il suo periodo Gucci, sette anni come direttore creativo e venti in tutto nella maison fiorentina - e ho liberato tutti gli altri. Poi ho smesso di essere libero perche' sono andato via da Gucci. Accettando un nuovo lavoro ho riacquistato la mia liberta'".
Non fa una piega: la sua libertà creativa viene prima di ogni altra cosa. Così, con una rapidità senza precedenti, appena terminate le sfilate delle collezioni maschili a Milano, dopo appena due mesi dalla sua nomina, fuori programma, ecco un look-book di oltre 260 immagini. La pre-collezione Primavera 2025 infatti, che offre già una gamma completa di capi e accessori, dal prêt-à-porter alle borse, è il primo capitolo del nuovo corso di Valentino. Conclusa l'era di Pierpaolo Piccioli, la maison Valentino guarda al futuro. Alessandro Michele, ex direttore creativo di Gucci, arriva nella storica maison di piazza Mignannelli con la sua "forte" cifra stilistica che ha contribuito a rendere la griffe delle doppie G, una delle più desiderate al mondo. Lo studio dei codici della maison da parte di Alessandro Michele è evidente.
Ma, con "Avant les Débuts", lo stilista ha chiarito a Villa Medici che: "tutto è come prima per poter fare qualcosa di veramente nuovo. Il passato va studiato per vivere un nuovo presente. Il futuro non esiste, allora perché preoccuparsene?".
La collezione è un mix riconoscibile di riferimenti storici e note contemporanee. Turbanti, fili di perle, dettagli in pelliccia, codici che fanno parte dell'estetica sia di Michele sia di Valentino, accessoriano look sofisticati dall'irrinunciabile glamour. L'approccio gender fluid, irrinunciabile nella cifra stilistica del direttore creativo, che fa parte della sua "libertà creativa", porta un nuovo codice: modelli maschili con mantelli a campana e camicette a collo alto con volant, dettagli sartoriali un tempo riservati al guardaroba femminile del brand. Abiti a pois in seta frusciante e cravatte giuste per lei e per lui. Borsette destinate a diventare must it del guardaroba maschile e femminile. Del resto Alessandro Michele, nel suo libro racconta che la sua storia con la moda, il suo "ponte" verso il suo destino, è cominciato con il suo innamoramento per la pochette con le frange di jais di sua madre, da cui non si staccava mai, neppure scendendo in campo per giocare a calcetto. (ANSA).