La moda bimbo frena e rallenta il ritmo di crescita evidenziato finora: il 2023 si è chiuso con un fatturato settoriale di 3,2 miliardi di euro (+0,7%). Ancora una volta il risultato è stato ottenuto grazie al favore dei mercati internazionali: quello interno (che resta comunque preponderante per il comparto) dopo le crescite nell'ultimo biennio ha registrato una contrazione del 3,7%. Questi i dati diffusi da Sistema Moda Italia alla vigilia di Pitti Bimbo 99, dal 19 al 21 giugno alla Fortezza da basso di Firenze.
L'export ha archiviato una crescita del 4,6% (1,5 miliardi di euro), mentre le importazioni sono state interessate da una variazione negativa del 2,4%, per un totale di circa 2,7 miliardi di euro. Nel 2023 l'export del solo abbigliamento per neonati ha presentato un decremento del 1,8%, portandosi a circa 156,8 milioni di euro.
Se si guarda alle macro-aree geografiche, sul fronte delle vendite estere le aree Ue e quelle extra-Ue hanno presentato un andamento dicotomico: le prime hanno ceduto dell'11,5%, le seconde sono cresciute del 10%: Spagna, Francia e Svizzera sono calate rispettivamente del 16, del 10,4% e del 41,4%, mentre gli Stati Uniti hanno evidenziato un importante crescita (+64,5%).
Considerando il mercato italiano, per quanto riguarda il canale distributivo, le catene si confermano al primo posto, nonostante chiudano con una flessione (-5,1%). Per quanto riguarda l'anno in corso, con riferimento al solo segmento bebè, si rileva che nei primi due mesi l'export è rimasto in territorio negativo (-11,3%).
I principali mercati hanno evidenziato andamenti contrastanti: gli Emirati Arabi balzano in prima posizione grazie a una crescita a tre cifre; seguono gli Stati Uniti, che rilevano anch'essi un importante aumento (+57,6%), mentre la Spagna a fronte di una flessione del 27,3%, scende in terza posizione. (ANSA).