Sono circa trenta, tra giacche, gilet, pantaloni e cappotti, i capi realizzati dagli 8 detenuti aspiranti sarti, per una sera anche indossatori dei loro vestiti, che hanno sfilato nel mezzo dell'Area Verde dell'Istituto penitenziario di Rebibbia Nuovo Complesso (1560 detenuti), per il progetto "Made in Rebibbia", portato avanti dal 2017 dall'Accademia Nazionale dei Sartori.
La sfilata, presentata da Myriam Fecchi, si è svolta davanti a un pubblico composto dai direttori degli istituti penitenziari, da alcune autorità giudiziarie dai giornalisti e dalle famiglie dei reclusi.
È il risultato di un anno di corso di alta sartoria maschile durato otto mesi, 650 ore, sotto la guida del maestro Sebastiano Di Rienzo, ex presidente dell'Accademia dei Sartori, che porta avanti il progetto sociale cominciato dall'ex presidente dei Sartori scomparso, Ilario Piscioneri.
In prima fila, ad applaudire gli aspiranti sarti c'è Alessia Rampazzi, direttrice "reggente" del carcere, come lei stessa si definisce, perché in attesa di un nuovo direttore, funzionaria che ha reso possibile la realizzazione della sfilata. Nel parterre ci sono anche Massimiliano Di Silvestre, presidente e ad di Bmw Italia s.p.a., l'Ad di Bmw Roma Salvatore Nicola Nanni (sponsor del progetto), l'assessore del Comune di Roma a Moda, Grandi eventi, Sport e Turismo, Alessandro Onorato. Alcuni ospiti salgono sul palco a consegnare i diplomi ai detenuti.
(ANSA).
Detenuti-sarti con sogni di riscatto, sfilata a Rebibbia
Accademia dei Sartori diploma otto reclusi e li porta in pedana