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Il 'casual grandeur' di Gucci per la Jackie di oggi

In passerella maxi trench con canottiera, mocassini e foulard

Redazione Ansa

Casual grandeur, una dicotomia solo apparente: così il primo ministro inglese Harold Macmilan descriveva lo stile di Jackie Kennedy e così ora Sabato De Sarno vede Gucci, il marchio dove oggi ha festeggiato il primo anno da direttore creativo con uno show, in Triennale Milano, con ospiti come Jannick Sinner, Dakota Johnson, Jessica Chastain e soprattutto Jin, il cantante coreano dei BTS per cui centinaia si sono assiepate davanti alla location.
    "Mi piace che Gucci sia grande, ma indossato in modo easy - dice De Sarno - mi piace partire dall'ordinario per renderlo straordinario".
    Inizio e fine dello show racchiudono con precisione il senso delle sue parole e della svolta che ha impresso al marchio dopo l'era di Alessandro Michele: la sfilata si apre con un completo in un tessuto sartoriale, un giubbino e un pantalone lungo aperto sul fondo a mostrare le sneakers, e si chiude con trench monogram ipervoluminosi, indossati con una semplice canottiera bianca, un paio di jeans ampi da cui fanno capolino i mocassini e una borsa intramontabile come la Bamboo bag sotto braccio.
    "Momento dopo momento ho costruito la mia idea di Gucci. Una casual grandeur - chiosa il direttore creativo - che prende forma attraverso le mie ossessioni, il tailoring, la lingerie, la pelle, le silhouette anni 60, combinate con l'instancabile esplorazione dell'eredità del marchio e sempre con attitudine irriverente".
    Dalla storia della maison, De Sarno ha preso la Bamboo Bag, l'iconica borsa nata nel 1947, oggi rielaborata in versione con manico in plexiglass, ma anche affidata a 10 diversi artisti giapponesi per festeggiare i 60 anni di Gucci in Giappone. Il manico della Bamboo diventa anche un monile sugli abiti di jersey scivolati, una collana, o un bracciale. Un trasformismo che coinvolge un altro classico della maison, il mocassino con il morsetto, che per l'estate diventa uno stivale morbido e avvolgente. Idem per la stampa Flora, proposta nell'originaria versione foulard, annodato sulla testa e abbinato a grandi occhiali da sole come faceva Jackie, ma anche riprodotta sul canvas. Una stampa del 1982 caratterizza la minigonna di cotone a palloncino portata con il top e il cappello alla pescatora con la falda larga nella stessa fantasia, mentre si chiama 1973 un'altra delle borse d'archivio rilanciate in passerella, insieme a novità come la Go bag, strutturata e compatta, con la doppia G come fibbia. I cappotti in rafia sono bordati di pelle, gli abiti ricamati sono abbinati a stivali e borsa altrettanto ricamati, storia e presente si mescolano armoniosamente, filtrati dallo sguardo di De Sarno, nutrito anche dalla passione per artiste come Dadamaino e Carla Accardi, tra le protagoniste del volume Gucci Prospettive 3: Italiane Ancora", che è un tributo all'arte italiana al femminile. E sono una dedica al femminile più sensuale gli abiti ricamati con specchietti e quelli in pizzo verde o rosso Ancora, il colore lanciato da De Sarno al suo arrivo, già diventato un nuovo classico di Gucci.
    (ANSA).
   

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