(di Francesca Pierleoni)
(ANSA) - MILANO, 29 SET - Contribuire a "esprimere il
temperamento, la forza, a volte follia del personaggio". È uno
dei primi obiettivi che la squadra di truccatori e acconciatori
della Scala di Milano si pone nell'approccio ai personaggi delle
opere, con una lunga preparazione ma a volte anche rapide
creazioni e trasformazioni durante lo spettacolo.
"I nostri spettacoli richiedono spesso parecchie parrucche,
parecchi trucchi, sono spettacoli molto complessi con cambi di
scena veloci. Ogni messa in scena per me è sempre una grande
emozione - spiega all'ANSA Libardo che, prima come truccatrice,
poi come coordinatrice lavora alla Scala da 40 anni -. Vivo
insieme a tutti i componenti della squadra (composta da dieci
persone che lavorano con lei tra spettacoli e laboratorio, che
cura anche la costruzione delle parrucche più una trentina di
ragazze che aiutano nelle messe in scena la sera) quella
tensione di arrivare al giorno della prima preparati e pronti
per ogni evenienza". Un lavoro che dura mesi, dai primi bozzetti
dei costumisti alle prove in scena, tenendo conto anche della
distanza tra palco e pubblico. "è sempre una sfida, anche, ad
esempio, nell'ultima Turandot che abbiamo fatto quest'estate. È
stata un'opera molto molto complessa, abbiamo veramente lavorato
tutti con tanto impegno e passione, che non deve mai mancare.
Vedere il risultato è stato fantastico".
Durante la masterclass, una giovane diplomata all'accademia,
Giulia, ha creato in diretta il trucco molto elaborato per un
personaggio che si trasforma in Furia de La Calisto di Francesco
Cavalli, ispirata dalle Metamorfosi di Ovidio. Come truccatori
artistici alla Scala "noi siamo sempre gli ultimi a vedere i
cantanti prima che entrino nella loro arena - osserva Libardo -.
Ci sono artisti che esprimono magari più tensione, altri che ne
esprimono meno, alcuni hanno voglia di dialogare, altri hanno
bisogno del totale silenzio, della totale concentrazione. Ognuno
di loro ha le proprie abitudini e quindi noi non possiamo mai e
non dobbiamo mai invadere quella sfera. Dobbiamo essere un po'
psicologi e capire ogni volta qual è il modo migliore per
interagire. Poi succede spesso che durante lo spettacolo
cantanti o ballerini siano un po' più agitati perché hanno
paura, dovendo fare un cambio veloce, di non arrivare nei tempi,
temono il 'buco di scena', quindi sta alle capacità del
truccatore valutare le tempistiche, anche perché a volte si
tratta anche di cambi di 1 minuto e 30 secondi. Le prove
servono anche a questo, per essere veloci e cercare anche di
tranquillizzare il cantante o il ballerino, così da arrivare a
fare il tutto nel migliore dei modi".
La Scala aprirà la nuova stagione operistica il 7 dicembre
con La Forza del Destino di Giuseppe Verdi diretta da Riccardo
Chailly e con la regia di Leo Muscato: "Non si può rivelare
nulla - dice sorridendo -. Vedremo cosa ci riserverà la forza
del destino". (ANSA).
I truccatori della Scala di Milano, artisti e un po' psicologi
Alla Milano Beauty Week creazioni in tempo reale e masterclass