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Contro la crisi la moda schiera i creativi

Milano Fashion Week 17-21 gennaio

Redazione Ansa

 Per combattere la crisi, la moda torna al core business: innovare, ideare, creare. Per reagire a una sofferenza che ha cause esterne - guerre, aumenti dei costi di energia e materie, stipendi bassi, flessione dei consumi cinesi - l'industria simbolo dell'italianità schiera la sua migliore risorsa interna: i creativi.
    L'occasione è la presentazione della Milano Fashion Week, dove dal 17 al 21 gennaio andranno in scena le collezioni maschili Autunno/Inverno 2025-2026. Una settimana all'insegna della nuova generazione di stilisti, con 68 appuntamenti e una lista impressionante di marchi per la prima volta in calendario. Una lista capace si coprire quasi tutte le lettere dell'alfabeto, dalla 'B' Blauer x Pirelli alla 'R' di Rold Skov.
    Da quattro giorni a Milano si riflette sulle parole dell'arcivescovo, monsignor Mario Delpini. Alla vigilia di Sant'Ambrogio Delpini ha parlato di gente "stanca di un lavoro che non basta per vivere". Nessuno lo nomina durante la presentazione della Fashion Week. Ma quando il presidente della Camera della Moda, Carlo Capasa, ricorda che nel terzo trimestre dell'anno l'abbigliamento e l'accessorio italiani hanno visto cali dell'8%, dalla platea arriva una domanda sui prezzi del fashion. Prezzi oramai insostenibili per stipendi fermi al palo.
    Capasa prima ribadisce la richiesta d'aiuto al Governo. Bisogna, dice, implementare la cig ordinaria (non straordinaria) per non disperdere le manovalanze straordinarie di un settore che produce il 70% dei beni di lusso mondiali. Poi serve defiscalizzare gli investimenti nelle imprese in crisi.
    Certo, aggiunge, un'attenzione alla politica dei prezzi non guasterebbe. Chi ha investito su 'entry price' più accessibili è già stato premiato dal mercato. Ma "il marketing non risolve tutto". Lo stimolo degli acquisti, ricorda Capasa, deriva soprattutto dalla creatività. "Dobbiamo continuare a 'creare sogni' per fare ripartire i consumi. Mai come nei momenti di crisi bisogna investire sulla creatività che è il nostro driver più importante".
    Mentre parla, da Roma, arriva l'ok dalla Camera a un emendamento al dl università e lavoro che estende al 31 gennaio 2025 gli ammortizzatori sociali per il settore, prevedendo 36,8 milioni per il prossimo anno grazie a risorse aggiuntive del Governo. A sostegno del settore anche l'opposizione. I parlamentari Pd eletti in Toscana si dicono "perfettamente consapevoli" che l'estensione delle misure sia "ancora insufficiente".
    L'obiettivo ora è il rinnovo degli ammortizzatori per tutto il 2025, attraverso la Legge di Bilancio e il Decreto Milleproroghe. (ANSA).
   

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