(di Francesca Pierleoni)- Dalla lista dei grandi attori che non hanno vinto un Oscar, dovrebbe uscire quest'anno finalmente Gary Oldman, che si presenta come assoluto favorito (ha appena conquistato anche il suo terzo Bafta) per la statuetta come miglior attore protagonista grazie alla sua performance nei panni di Winston Churchill in L'ora più Buia. Tra gli avversari più pericolosi il già tre volte vincitore di Oscar, Daniel Day-Lewis, con quella che dovrebbe essere la sua ultima interpretazione, prima del ritiro dalle scene, Il filo nascosto e il 22enne Timothée Chalamet, rivelazione della stagione nel racconto di formazione, anche amoroso, Chiamami col tuo nome.
GARY OLDMAN: Dalla Punk star Sid Vicious (Sid & Nancy), a Lee Harvey Oswald (J.F.K) da Dracula all'agente segreto George Smiley, in La spia, che gli ha portato la sua prima candidatura agli Oscar. Sono solo alcune delle trasformazioni attoriali che ci ha regalato Gary Oldman, classe 1958, arrivato negli ultimi anni a una stagione di maggiore serenità, personale e artistica, dopo una lunga battaglia (vinta) con alcol. Per il ruolo di Churchill, in l'ora più buia di Joe Wright, l'ostacolo maggiore all'inizio è stata la differenza fisica: ''Mi sto avvicinando ai 60 anni, e sarebbe stato assurdo ingrassare di oltre 30 kg per interpretarlo'' ha spiegato all'Independent l'attore, che da qualche mese ha anche sposato la compagna, curatrice d'arte, e quinta moglie per lui, Giselle Schmidt. Si è sottoposto quindi per la parte a lunghe ore di trucco ogni mattina (sveglia all'1.45) ed ''è stato stranamente liberatorio. Quando indossi una maschera perdi le tue inibizioni''.
DANIEL DAY LEWIS: I cinefili sperano che Daniel Day-Lewis, cambi di nuovo idea (già una volta aveva deciso il ritiro dalle scene, dedicandosi ad altri mestieri come l'ebanista, passione di gioventù, e per un periodo apprendista calzolaio a Firenze dai Bemer), ma a quanto annunciato la sua performance in Il filo nascosto di Paul Thomas Anderson, sarà la sua ultima prova d'attore. Un canto del cigno alla sua altezza, vista la ricchezza emotiva con cui Day-Lewis, sei nomination all'Oscar e tre statuette vinte (per Il mio piede sinistro, Il petroliere e Lincoln) porta sul grande schermo Reynolds Woodcock, stilista britannico stella negli anni'50 tanto perfezionista quanto ipersensibile, il cui mondo cambia quando si innamora. Day Lewis era affascinato dall'ambientazione del film, Londra dopo la guerra: ''I miei genitori mi raccontavano storie su quegli anni, sentivo di averle in me - ha detto a W Magazine -. E mio padre (il poeta e scrittore Cecil Day Lewis, ndr) assomigliava molto a Reynolds Woodcock. Se un poeta non è preso da se stesso, chi lo è?''.
TIMOTHEE CHALAMET: Ventidue anni, nato a New York, da madre americana, ballerina e attrice a Broadway e padre francese, Timothée Chalamet in una stagione, da promessa (era già apparso, fra gli altri, in Homeland e Interstellar), è diventato uno dei giovani attori più richiesti di Hollywood. Ottiene la sua prima candidatura grazie all'intensità al ruolo di Elio, 17enne che vive un tumulto amoroso ed emotivo, in una calda estate italiana quando incontra il 23enne Oliver, in Chiamami col tuo nome di Luca Guadagnino. Messosi in luce anche con l'ottima prova nei panni di un adolescente cool ma superficiale in Lady Bird di Greta Gerwig, Chalamet, che a 17 anni era stato il fidanzatino della figlia di Madonna, Lourdes, ha paragonato il lavoro di Guadagnino con i suoi collaboratori ''a quello della factory di Warhol. So quanto sarà difficile ritrovare qualcosa di simile''. Intanto lo vedremo, fra gli altri, nel dramma Beautiful boy con Steve Carell, dove interpreta un ragazzo che cerca di uscire dalla tossicodipendenza e la nuova commedia di Woody Allen, A rainy day in New York, della quale ha devoluto l'intero cachet al movimento #metoo.
DANIEL KALUUYA: Il grandissimo successo dell'horror satirico Get out di Jordan Peele, candidato agli Oscar anche come miglior film, regia, e sceneggiatura originale, deve molto al carisma del suo protagonista, Daniel Kaluuya, altra new entry fra le nomination. Britannico, classe 1989, Kaluuya, nato a Londra da genitori ugandesi, già da anni ha conquistato la critica grazie alle sue performance in teatro, in serie come Skins e Black Mirror e film come Sicario di Denis Villeneuve. In Get out interpreta Chris, giovane fotografo afroamericano fidanzato a una ragazza bianca che si ritrova oggetto di un piano diabolico. ''Tutti vogliono avere un riconoscimento per ciò che fai dai tuoi colleghi - ha detto l'attore, che è anche nel cast di Black Panther, commentando le nomination -. E' una bella sensazione specialmente se arriva da persone che rispetti''.
DENZEL WASHINGTON: Con già due vittorie all'attivo, per Glory (1990) e Training Day (2001), Denzel Washington, un anno dopo la doppia nomination (anche come produttore) per Fences, torna in gara con il legal drama Roman J. Israel, Esq di Dan Gilroy. Il film si regge proprio sulla performance del grande attore, nei panni di un avvocato idealista e solitario che compie un vero e proprio viaggio all'inferno, mettendo in gioco i suoi valori, quando deve confrontarsi con un mondo, anche lavorativo, sempre più cinico e violento. ''Ho scritto il ruolo apposta per Denzel - ha detto il regista - perché Roman crede nella dignità umana, nella giustizia, e Denzel è un attore che di questi valori fa una base nella vita quotidiana''.
Cinque attori a caccia di Oscar, ecco chi sono
Gary Oldman è favorito, tra i candidati anche Day-Lewis, Chalamet, Kaluuya, Washington