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Meghan Markle - Royal Family, è guerra aperta

Senza esclusione di colpi. Il principe Harry al suo fianco contro la 'Firm', la ditta

Redazione Ansa

Il fantasma di Diana con un volto diverso, baldanzoso invece che scavato dalla depressione. Tornano ad aleggiare ombre dal passato sulla famiglia reale britannica e la nemesi si chiama Meghan Markle: ex attrice di madre afroamericana e consorte del principe Harry, secondogenito partorito quasi con lo stampino da Lady D, entrata ormai in guerra aperta - con il marito al fianco - contro Buckingham Palace. Una guerra senza esclusione di colpi da entrambe le parti, scatenata a dispetto dell'ansia generale per le condizioni del patriarca Filippo, compagno di vita quasi centenario della 94enne regina Elisabetta sottoposto  "con successo" a un piccolo - ma nondimeno preoccupante - intervento al cuore dopo oltre due settimane di ricovero in ospedale a Londra. Se qualcuno pensava che l'attesa quanto temuta intervista concessa dai duchi di Sussex a Oprah Winfrey, anchorwoman da copertina d'oltre Oceano, si sarebbe ridotta a un attacco alla stampa del Regno (tabloid in testa, accusati da tempo da Harry e Meghan di pescare nel torbido dello scandalismo e del pregiudizio razziale), non ha che da ricredersi.
La prima, breve anticipazione diffusa dalla Cbs di una risposta di Harry incentrata sulla polemica contro i media è stata seguita infatti nelle ultime ore da quella di un paio di battute pronunciate da Meghan: ben più esplosive. "Non so come possano aspettarsi che dopo tutto questo tempo possiamo restare in silenzio visto il ruolo attivo da parte della 'Firm' nel propagare falsità su di noi", ha dichiarato senza esitazioni la duchessa venuta dal nuovo mondo, replicando a un'imbeccata di Oprah sul sempre più imbarazzante rapporto fra i due ribelli di casa Windsor - trasferitisi ormai in pianta stabile a Los Angeles dopo aver detto addio al ruolo di membri senior della Royal Family - e il resto della dinastia: indicata colloquialmente nella dimensione ufficiale con l'etichetta di 'Firm', la Ditta. "Se c'è il rischio di perdere qualcosa, beh si è perso già molto", ha poi proseguito in quieto tono di sfida.
Meghan Markle rivela di essersi sentita "liberata" per aver potuto rivendicare "il diritto di dire sì" all'attesa intervista alla celebre anchorwoman americana Oprah, registrata nelle settimane scorse assieme al suo consorte, il principe Harry, e destinata ad andare in onda sulla Cbs domenica 7 fra i malumori e gli imbarazzi della corte britannica. Consumata la decisione di rinunciare con Harry allo status di membri senior della Famiglia Real e di rompere di fatto con la corte per ritagliarsi una maggiore autonomia dopo il trasferimento in America, le cose sono cambiate. "Da persona adulta che poteva vivere la propria vita in modo davvero indipendente, mi ero ritrovata (nel 2018) - ha raccontato - in una situazione diversa da quella che la gente s'immagina potesse essere". Mentre ora - ha rivendicato - "mi sento realmente liberata, in grado di avere il diritto, e in qualche modo il privilegio, di poter dire sì" alla richiesta di un'intervista senza dover chiedere permesso di nessuno.
Il resto della resa dei conti è in programma domenica 7, quando la Cbs manderà in onda l'intera conversazione, registrata qualche settimana fa. Salvo rinvii legati all'evoluzione della salute del principe Filippo su cui i duchi - rimbeccati in patria per una presunta mancanza di sensibilità verso duca di Edimburgo - dicono di non aver voce in capitolo. E che comunque l'emittente americana non pare avere intenzione al momento neppure d'ipotizzare. La battaglia del resto è solo all'inizio, fra dichiarazioni incrociate, sospetti, veleni, operazioni di pubbliche relazioni e di condizionamento delle rispettive platee. Come si sono incaricati di testimoniare una serie di fatti avvenuti dopo che Meghan e Harry avevano registrato l'intervista. Dalla decisione con cui la regina, affiancata dai vertici del casato, inclusi il padre e il fratello maggiore di Harry, Carlo e William, primo e secondo nella linea di successione al trono, ha privato i due reprobi di gradi, incarichi e patronati ufficiali; fino alle rivelazioni rispuntate dal passato su denunce di asserito "bullismo" rivolte da alcune ex collaboratrici di corte alla duchessa nel 2018: ignorate, se non insabbiate dal palazzo all'epoca e prese invece improvvisamente sul serio adesso fino all'annuncio solenne di un'inchiesta interna da parte degli apparati della real casa. La sostanza non potrebbe essere più evidente.
Alla narrativa dei Sussex di presentarsi come vittime delle trame di corte e macchina del fango, un po' come repliche 2.0 della sfortunata Diana del tempo che fu, si contrappone quella di Buckingham Palace di sottolineare le ambizioni dell'outsider Meghan, di farla apparire prepotente e capricciosa: nel nome di un plot artefatto e "diffamatorio", replicano portavoce e avvocati della coppia in fuga. Coppia che rispetto a Lady D ha però un vantaggio: poter rispondere ai megafoni mediatici dell'isola a distanza di sicurezza, dal rifugio californiano, terra d'origine di lei, e con la potenza di fuoco dei grandi network Usa. Finché durerà almeno l'attenzione nei loro riguardi; o finché non sarà la vecchia monarchia a dover affrontare le incognite d'un futuro tutto da scrivere dopo il lungo regno di Elisabetta (e di Filippo).

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