Nelle prime pagine di "Anna", una biografia semi-autorizzata, Anna Wintour scoppia a piangere.
Donald Trump nella notte è stato eletto presidente e durante lo staff meeting della mattina l'algida direttrice di Vogue perde il controllo.
La Odell recupera una foto del 1969 da una rivista pubblicata dall'allora giovane Richard Branson, in cui la giovane, identificata erroneamente come Anna Winter, indossa gli abiti iconici della Swingin' London: miniabito, abito pantalone e reggiseno a triangolo con l'ombelico di fuori. Sono 450 pagine di biografia di cui ben 80 di note a piè di pagina, ma dov'è la vera Anna? Emergono da questo saggio un sacco di dettagli interessanti e gossip a palate, anche se la "big picture" è ancora lontana. Ora si sa che spesso si scontra con altri nei corridoi di Vogue "perché essendo britannica è abituata a guidare a sinistra"; dopo una cena con Bill Gates confida quanto a suoi occhi "sia attraente" il fondatore di Microsoft; Andy Warhol dice ai suoi che "la Wintour non si sa vestire". Anna, racconta la Odell, chiese una volta ai suoi fotografi di "ritoccare il grasso attorno al collo di un bebè", indizio del perfezionismo che ancora oggi mette all'indice tycoon e celebrità che non si conformino ai suoi canoni. Ma chi è la vera Anna Wintour? E' stato difficile, anzi impossibile, trovare persone pronte a confidarsi off the records. Amici e colleghi, secondo la Odell, descrivono una donna "complicata" e piena di contraddizioni, capace di grandi generosità ma anche spietata dal punto di vista professionale: "La sua concentrazione è confusa con freddezza", ha detto l'amica Emma Soames, che brevemente ebbe la direzione di Vogue UK negli anni Ottanta.
(ANSA).
Anna Wintour , una nuova biografia per 'la sfinge'
Piange per l'elezione di Trump, ma regina della moda resta un mistero