Un Oscar onorario per il suo impegno contro il Parkinson: l'Academy che ogni anno assegna i premi piu' ambiti del cinema ha deciso di rendere omaggio a Michael J. Fox e alla sua trentennale battaglia contro la malattia che lo ha colpito giovanissimo mettendo un freno a una promettente carriera a Hollywood.
Finora ne sono stati attribuiti solo una quarantina: tra gli altri a Gregory Peck, Frank Sinatra, Oprah Winfrey, Jeffrey Katzenberg, Angelina Jolie e a Lina Wertmuller nel 2019, prima donna nella storia a essere candidata all'Oscar come migliore regista, per il film Pasqualino Settebellezze.
Fox, dopo la diagnosi del Parkinson (un lieve ma persistente tremolio a un mignolo) nel 1991, si e' dedicato anima e corpo a raccogliere fondi contro la malattia e nei giorni scorsi e' uscito allo scoperto con la lunga battaglia contro l'alcolismo, un problema aggiuntivo per fortuna superato: "Avere il Parkison era niente in confronto a quello", ha detto l'attore di "Ritorno al Futuro" in una intervista con il comico Mike Birbiglia. Fox riceve il riconoscimento "per la sua instancabile spinta alla ricerca sul morbo di Parkinson", ha spiegato David Rubin, presidente dell'Academy's Board of Governors, che ieri ha rivelato anche i nuovi membri eletti tra cui l'attrice di "Coda" Marlee Matlin, il regista Jason Reitman, il produttore Jason Blum e il direttore del cast Richard Hicks.
"Insieme al suo sconfinato ottimismo, Fox è l'esempio perfetto dell'impatto che una persona ha nel cambiare il futuro per milioni di altre persone". Michael aveva scoperto di avere il Parkinson a soli 29 anni e aveva reso pubblica la diagnosi otto anni dopo. Aveva creato la Michael J. Fox Foundation, attraverso la quale, dal 2000 a oggi, ha raccolto più di un miliardo di dollari. Seppure malato non aveva smesso di recitare: tra i ruoli quello ricorrente nella serie "The Good Wife" e come protagonista della sua sitcom "The Michael J. Fox Show". Adesso il 61enne canadese-americano e' sostanzialmente in pensione: "C'e' un tempo per ogni cosa e lavorare 12 ore al giorno e memorizzare sette pagine di dialogo sono ormai cose del passato", ha scritto nel suo memoir del 2020 "No Time Like The Future". La vita di Michael J. Fox verrà raccontata da un documentario realizzato tra New York, Los Angeles e Vancouver dal regista premio Oscar Davis Guggenheim per Apple Original Films. (ANSA).
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