"Un ritorno a casa": Rossana Luttazzi, infaticabile custode della memoria del marito Lelio, non nasconde l'emozione e anche la soddisfazione per il documentario SOUVENIR D'ITALIE di Giorgio Verdelli, alla Festa di Roma, coprodotto da Rai Documentari con MAD Entertainment (e la collaborazione delle Teche Rai). Proprio quella Rai che ad un certo punto della carriera non esitò ad ostracizzarlo per "l'orrore giudiziario", come lo chiama il giudice Santino Mirabella, nel quale fu coinvolto nel 1970, arrestato con Walter Chiari con l'accusa di uso e spaccio di stupefacenti e dopo 27 giorni di carcere a Regina Coeli rilasciato e prosciolto completamente.
"Fu una stramaledetta vicenda - dice in un'intervista all'ANSA la vedova - e un'ingiustizia che lo segnò per sempre e forse con questo film riusciamo a capirla e chiarirla per sempre, è una vita che Lelio prima e io ora facciamo causa, basta che arrestino qualcuno di noto per stupefacenti e c'è sempre chi cita Luttazzi, ma è totalmente sbagliato".
Il film di Giorgio Verdelli è una sorta di pre apertura del centenario della nascita del grande musicista e intrattenitore triestino (Trieste, 27 aprile 1923 - Trieste, 8 luglio 2010): i più in età lo ricordano come protagonista della meravigliosa stagione degli show della Rai degli anni '60, i vari Studio Uno e Doppia Coppia, come autore di canzoni (come Zebra a pois) al ritmo di swing, colonne sonore, mentre i boomers hanno nel cuore la mitica Hit Parade. "E i giovani - aggiunge Verdelli - lo conoscono per la terza fase della vita di Lelio, quella seguita alla tragica vicenda giudiziaria, quando fu ri-adottato da Fazio e da Fiorello e ora ricordato in musica negli spettacoli di Drusilla Foer". Alla Festa di Roma tra gli ospiti a ricordare l'artista - molti dei quali hanno dato testimonianza video nel documentario, come Stefano Bollani, Francesco Montanari (che nel film in smoking fa da narratore), Rossana Casale, Riccardo Rossi - ci sono anche la vedova di Antonello Falqui e il figlio di Luciano Salce (quest'anno il suo centenario).
"Tutto questo affetto per Lelio mi nutre, mi fa andare avanti, mi dà energia - dice commossa Rossana - è incredibile".
Sorpresa? "Quella storia giudiziaria ci ha così segnati da farci perdere la connessione con il sentire delle persone, per questo non mi aspetto mai e quindi sono piacevolmente sorpresa ogni volta, di quanto gli italiani lo ricordino e gli vogliano bene.
Mi piace lo ricordino per il musicista, pianista, autore, che ne sappiano riconoscere la grande cultura. Lelio aveva un rispetto per la musica incredibile e una professionalità maniacale".
Appena morto Luttazzi, Rossana ha avviato una Fondazione con il suo nome "che oggi, attraverso il premio intitolato a mio marito, cerca di far emergere giovani musicisti. E questo impegno faticoso mi fa portare avanti la sua grandezza". Proprio restituire "la complessità del suo talento così versatile - conclude Verdelli che ora sta preparando un documentario su Enzo Jannacci e un programma per Rai Radio2 sui live dei grandi concerti - è stata l'idea motore di Souvenir d'Italie".
Rossana Luttazzi, 'rendiamo giustizia a Lelio'
Docu Souvenir d'Italie. "Tanto affetto per lui, sarebbe felice"