Rubriche

Salvatores, Nirvana nato da Abatantuono e Cobain

'Nel nuovo film Il ritorno di Casanova, parlo un po' di me'

Redazione Ansa

Fare un film sul metaverso? "Non si sa mai, sarebbe affascinante, ma quello che dico per cinema vale anche per nuove tecnologie. il metaverso si deve nutrire della vita reale sennò facciamo solo vedere i muscoli. Il web può venire usato in modo perverso. Lo vediamo anche sui social, che non vanno rifiutati, ma non lasciamoci usare da loro". Parola di Gabriele Salvatores, protagonista alla Sapienza di Roma, in Via Salaria, di un incontro dedicata ai 25 anni del suo cult di fantascienza, Nirvana, al quale gli studenti hanno reso omaggio realizzando il reboot transmediale, Nirvanaverse (aperto dal 16 dicembre nel metaverso The Nemesis, nello spazio virtuale di Rai Cinema) promosso dal Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale e sviluppato nell'ambito del corso di 'Transmedia Studies' e dal Transmedia Lab del Dipartimento CoRiS della Sapienza Università di Roma. Nirvana, interpretato da un supercast composto fra gli altri da Christophe Lambert, Diego Abatantuono, Stefania Rocca, Sergio Rubini, Emmanuelle Seigner, metteva in scena un contatto con un metaverso ante litteram, attraverso il personaggio di un videogioco, Solo (Abatantuono) che in un futuro non troppo lontano prende coscienza di se'. Il film viene "da due elementi, uno divertente e uno meno - spiega il regista intervistato da Elisabetta Stefanelli, caporedattrice della Cultura dell'ANSA - . Quello divertente è Diego Abatantuono, che dopo una partita insieme ai videogiochi si è chiesto scherzando cosa facessero i personaggi quando noi spegnevamo". La cosa "meno divertente è che Kurt Cobain dei Nirvana aveva deciso di uccidersi in quel periodo e aveva lasciato un messaggio nel quale diceva anche 'non riesco più a stare in questo gioco'. Salvatores ha pensato "a fare un film di fantascienza ma con i nostri stilemi". Il cineasta tornerà dal 30 marzo nelle sale con Il ritorno di Casanova, interpretato da Toni Servillo: "E' un film a cui tengo molto perché è la prima volta che parlo un po' di me. Il protagonista è un regista un po' più giovane di me che deve fare un film su Casanova anziano. Due persone in una fase di dilemma della vita". (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it