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Pink Floyd litigano, fallita la trattativa per la vendita del catalogo

Variety, dissidi all'interno della band. Vale 500 milioni

Redazione Ansa

 Sembra ormai morta la trattativa per la vendita del catalogo musicale dei Pink Floyd. Lo scrive Variety citando sue fonti. Alla base del fallimento, i dissidi tra i membri della band.
    "Si può dire che non è più in corso - scrive Variety a proposito della trattativa, citando una fonte - ma allo stesso tempo è ancora sul tavolo. E' una situazione strana". Il prezzo d'asta per l'acquisto della musica della band è di 500 milioni.
    A contendersela Blackstone, Sony Music e Warner Music, ma a mettere tra gli altri i bastoni tra le ruote ci sono Roger Waters e David Gilmour, due dei tre membri viventi aventi diritto, i quali si criticano pubblicamente a vicenda. A complicare il quadro le posizioni politiche di Waters nei confronti di Israele e dell'Ucraina che potrebbero ridurre il valore del catalogo. In particolare uno dei suoi concerti in Germania per il tour 'This Is Not a Drill' è stato annullato per le sue considerazioni antisemite. Inoltre ha paragonato Israele alla Germania nazista e ha detto che l'invasione dell'Ucraina da parte della Russia non è stata ingiustificata.
    Le fonti di Variety sottolineano anche che alla fine è l'incapacità delle parti, che comprendono anche Nick Mason e gli eredi di Richard Wright e Syd Barrett, a lavorare assieme il motivo principale che impedisce di portare a termine la vendita.
    (ANSA).
   

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