(ANSA) - CANNES, 19 MAG - C'è un'aria malinconica in sala e
le ovazioni, il seguito dei fan, la Raiders March intonata a
memoria per ingannare l'attesa del suo arrivo non fa che
peggiorarla. Poi arriva lui.
Nel film, un'avventura adrenalina in giro per il mondo, che
sembra idealmente fare una sorta di crossover con James Bond
tanto il personaggio somiglia allo 007 per eccellenza, Ford è
stato ringiovanito con effetti speciali, un de-aging al quale
l'attore non credeva molto fin quanto non ha visto il risultato.
Il rischio di fare qualcosa solo per accontentare il business
richiamando ancora una volta sullo schermo uno dei personaggi
più popolari c'era e anche grande, come tra l'altro le non poche
critiche negative che stanno arrivando dopo la prima di Cannes
("uno stanco sequel" scrive Screen ad esempio), "ma quando mi
hanno fatto leggere la sceneggiatura non potevo trovare di
meglio", racconta Ford.
Il regista James Mangold (al posto di Steven Spielberg per la
prima volta) parla delle "tante aspettative su questo titolo e
sulla responsabilità che ha sentito maneggiando qualcosa che è
leggendario nell'immaginario di tutti. Ciò nonostante ho provato
a fare qualcosa che potessi sentire anche mio". (ANSA).
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