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Isabella Rossellini, io donna indipendente sull'esempio di mamma Ingrid

'Grazie per avermi lasciato le rughe': sulla cover di Vogue Italia

Redazione Ansa

Attrice, regista, modella, etologa, Isabella Rossellini, 71 anni, è nella cover di Vogue Italia di ottobre. Ritratta dalla giovane fotografa malese Zhong Lin. Nell' intervista a cura di Gianluca Farinelli - Presidente della Fondazione Cinema per Roma - parla del rapporto con i genitori - Roberto Rossellini e Ingrid Bergman - del conflitto tra carriera e famiglia, della sua storia personale e lavorativa e del suo amore per il cinema.
    "La prima volta che mi sono innamorata del cinema è stato per La carica dei 101 di Disney (1961, ndr). Avevo nove anni e già allora adoravo gli animali. "L'ho visto due volte di seguito, uno spettacolo dietro l'altro. Ero incantata, forse perché stavo sperimentando l'emozione che ci dà il cinema e cioè quella di entrare in un altro mondo", dice. Una vera icona che in occasione della Festa del Cinema di Roma riceverà il premio alla carriera e presenterà una retrospettiva a lei dedicata oltre al suo ultimo film La chimera diretta da Alice Rohrwacher, in uscita il 23 novembre. Isabella Rossellini sarà inoltre tra gli ospiti di Forces of Fashion: l'evento gratuito di respiro globale di Vogue che si terrà a Roma il 21 ottobre e che racconterà il mondo della moda attraverso le voci dei suoi protagonisti.
    Alla domanda se ricorda un film di sua madre visto da bambina, spiega: "In realtà la prima volta che mi è preso un colpo: è successo con Giovanna d'Arco di Victor Fleming (1948, ndr). Lei era la protagonista, veniva colpita da una freccia e poi bruciata… Quando abbiamo visto la scena del rogo noi bambini siamo scoppiati a piangere. Ci hanno portati via dal cinema.
    Mamma, che non era con noi, è dovuta correre a casa e mostrare che era viva". E ancora: "La sua era ancora un'epoca in cui si riteneva che le donne fossero naturalmente portate a rimanere in casa ad accudire figli e marito. Ma con l'esempio di mamma e gli anni '70, periodo esplosivo del femminismo in Italia, ho preso ben presto la decisione di essere una donna indipendente. Per questo già a 22 anni mi guadagnavo da vivere: l'indipendenza è prima di tutto una questione finanziaria".
    Che ricordo ha della trasmissione L'altra domenica? "Lì ho avuto la fortuna di lavorare con persone come Arbore, Benigni e De Crescenzo. Mi hanno insegnato che tante idee nascono dalla convivialità, dall'amicizia, dallo stare assieme divertendosi.
    Renzo Arbore è stato senza dubbio il mio grande maestro, la "musa" dei miei filmetti come Green Porno". E poi Bruce Weber le chiese di fare la modella. "Avevo un flirt con un giovanissimo Fabrizio Ferri, che aveva la stessa agente di Bruce Weber: lui mi vide e mi propose di posare per uno servizio per Vogue Italia. Così feci il mio primo shooting. Sono entrata nel mondo della moda dalla porta principale. Avevo 27 anni, ero già âgée per quel mondo, ma sembravo molto più giovane. Richard Avedon mi disse: "La modella è come un'attrice del muto. Non ha a disposizione un dialogo, ma deve esprimere emozioni. Io fotografo le emozioni, non il tuo bel naso! Sappi che non esiste bellezza senza emozioni". È così che ho capito il mestiere di modella. Poi mi ha incoraggiato a diventare attrice. "Sei già attrice del muto. Ora devi solo aggiungere la parola!".
    "Il lavoro da modella era praticamente finito, non avevo molti ingaggi come attrice e i miei figli erano ormai grandi. Mi sono quindi iscritta all'Università per laurearmi in etologia e ho cominciato a fare i film sugli animali. Ho anche deciso di andare a vivere in campagna: così ho comprato un terreno e ho creato una fattoria biologica, guidata da molto ottimismo e altrettanta ignoranza - non sapevo quanto fosse difficile fare l'agricoltore (ride, ndr). A Mama Farm coltiviamo verdure e abbiamo api, polli, pecore e capre, ma è soprattutto un laboratorio - dice - per nuove idee". (ANSA).
   

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