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James Blunt, 'in qualsiasi guerra soffrono i civili'

Il nuovo album 'Who We Used To Be' fra nostalgia e maturità

Redazione Ansa

"Non sono un politico, ma un ex soldato e un essere umano, e dalla mia esperienza, limitata alla guerra in Kosovo, così simile a quello che accade in Ucraina e Israele, posso dire che in ogni conflitto sono sempre i civili innocenti che soffrono ed è davvero terribile": parola di James Blunt, a Milano per presentare 'Who We Used To Be', il primo album in studio da 'Once Upon A Mind' del 2019.
    Nel giugno del 1999 Blunt - allora capitano dell'esercito inglese - fu il primo ufficiale a entrare nella capitale kosovara Pristina, al comando di un reparto da ricognizione, in preparazione dell'ingresso del contingente Nato. Secondo quanto più volte raccontato dallo stesso Blunt, in quell'occasione disubbidì a un ordine del generale Wesley Clark, rifiutandosi di sopraffare un contingente di 200 soldati russi che bloccavano una pista d'atterraggio.
    Oggi, di fronte a un mondo sempre più martoriato dalle guerre, Blunt nota che "la grande tristezza è che il mondo sembra spingersi sempre più nella divisione, i politici sembrano interessati a dividerci e così tutto finisce in tragedia, è strano pensare che come esseri umani abbiano tutti le stesse emozioni, puoi incontrare meravigliosi palestinesi o israeliani, ucraini e russi, kosovari a albanesi, non siamo gang o partiti politici, ma abbiamo perso la capacità di capire le ragioni dell'altro".
    Compassione e umanità emergono anche nel suo nuovo lavoro di studio: "L'album ha un senso di nostalgia, sono nel music business da 20 anni e in questo tempo - racconta il 49enne - il mio posto nel mondo è cambiato, ho incontrato una donna con cui voglio restare per tutta la vita, non scrivo più canzoni d'amore per estranei, i miei genitori stanno invecchiando, ed ora sono io a dovermi occupare di loro. Ero il ragazzo che ha scritto 'You're Beautiful' per una ragazza incontrata solo qualche istante in metropolitana, ora per la donna con cui condivido la vita canto canzoni che hanno un valore ben più importante".
    (ANSA).
   

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