Taylor, Greta, Bradley: i tre grandi sconfitti dei Golden Globe. I premi che aprono la strada alla notte delle stelle del 10 marzo hanno riservato decine di delusioni (tra queste anche per Io Capitano di Matteo Garrone candidato ufficiale dell'Italia agli Oscar), nessuna però più cocente di quella del Barbie di Greta Gerwig che ha incassato soltanto due premi (miglior blockbuster e miglior canzone) su un quasi record di ben nove candidature.
Aver battuto la "Persona dell'Anno' di Time Taylor Swift è stata una magra consolazione per Greta Gerwig. La popstar, che aveva disertato la partita del nuovo boyfriend Travis Kelse per sedersi al tavolo del Beverly Hilton nella speranza di portare a casa il globo d'oro per il suo film concerto The Eras candidato tra i campioni di incassi del 2023, ha dovuto far le spese di una fiacca battuta del conduttore, il comico Jo Koy, a cui ha riservato uno sguardo di ghiaccio.
A bocca asciutta è rimasto anche Maestro di Bradley Cooper, diretto, prodotto e interpretato dall'attore entrato nei panni del compositore e direttore d'orchestra Leonard Berstein. Zero premi anche per May December nonostante la performance di Charles Melton a cui i giurati hanno preferito Robert Downey Jr.
di Oppenheimer.
Spesso indicati come precursori degli Oscar, i Golden Globe in realtà raramente ci hanno azzeccato in passato e anche stavolta, nonostante un aumento del pool dei giornalisti votanti a 300 da una ottantina delle passate edizioni, l'attendibilità dei giudizi lascia a desiderare. I premi hanno riservato delusioni anche a film d'autore come il britannico The Zone of Interest, Past Lives di A24 firmato dalla coreano-americana Celine Song, Nyad con Annette Bening e Jodie Foster, Saltburn di Emerald Fennell e The Color Purple, tutti considerati papabili per statuette il prossimo 10 marzo.
Per Barbie, tuttavia, il parere dei Globe che hanno preferito alla bambola della Mattel, nella categoria miglior film comico o musicale, Povere Creature! (Poor Things) di Yorgos Lanthimos, potrebbe giocare da freno nella corsa del fenomeno dell'estate verso gli Oscar: magra consolazione per la Gerwig che da anni aspira a veder riconosciuto il suo talento di regista. (ANSA).