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Italiana la musica di The After, corto da Oscar

Il compositore Francesco Le Metre: "anima e corpo nel progetto"

Redazione Ansa

- Tra i cortometraggi in corsa per l'Oscar ce n'è uno che arriva da Londra, ma porta con sé un po' d'Italia. Si tratta di The After, la storia di un uomo che fa i conti con la morte di moglie e figlia grazie a un passeggero che carica sul suo taxi. La colonna sonora dell'opera del regista Misan Harriman, visibile su Netflix, è firmata dal siciliano Francesco Le Metre.
    Nato a Catania nel 1990 e losangelino d'adozione, il suo viaggio dalle pendici dell'Etna a Hollywood è costellato di nomi importanti della musica scritta per il cinema: "Ho avuto molti mentori che hanno scommesso e creduto in me", racconta all'ANSA.
    "Ho cominciato a suonare il pianoforte a 5 anni, a 12 sono passato alla batteria, a 14 ho preso in mano il basso e non l'ho più mollato", continua. Nel 2011, Le Metre vince una borsa di studio per il college più prestigioso per chi vuole dedicarsi alla musica, il Berklee di Boston. Si iscrive al corso di laurea in basso, ma presto i suoi interessi virano verso le colonne sonore .
    "Dopo la laurea, sono arrivato qui per uno stage nello studio di Joseph Trapanese". È stato lui a fare il nome dell'italiano al collega Dustin O'Halloran, che stava cercando un assistente mentre lavorava a Lion - La strada verso casa. Nel 2022, O'Halloran lo porta con sé a Londra per musicare la miniserie The Essex Serpent, prodotta da Apple Tv, con Claire Danes (Homeland) e Tom Hiddleston (Loki).
    L'assistente al montaggio Aggela Despotidou si innamora dell'album che Le Metre ha pubblicato da solista, Abroad, e lo fa ascoltare al suo amico Misan Harriman, che sta preparando un cortometraggio. "Parlava di qualcosa che mi sta molto a cuore.
    La fragilità, il dolore non si giudica. Si accoglie e si attraversa. Allora arriva la speranza".
    Ieri mattina Le Metre si è svegliato all'alba. Ha sentito in diretta che The After è candidato al premio più ambito del cinema. "Non sono nominato direttamente, ma la squadra di un cortometraggio è come una famiglia. Tutti gli altri (tranne il protagonista, David Oyelowo) vivono a Londra e quindi ho scherzato con Misan: 'Io sto a 10 minuti dal Dolby, se non vuoi venire tu, mi sacrifico!" (ANSA).
   

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