Rubriche

Morta la guardia che apri' ai ladri del Gardner Museum di Boston

Fu il furto del secolo, sparirono un Vermeer e tre Rembrandt

Redazione Ansa

Apri' ai ladri la porta dell'Isabella Stewart Gardner Museum la notte del colpo del secolo e ora si e' portato nella tomba un possibile segreto: Richard Abath, che oltre tre decenni fa lavorava come custode nella casa-museo di Boston quando malviventi tuttora ignoti portarono via 500 milioni di dollari di opere d'arte, e' morto a 57 anni nella sua casa del Vermont dopo una lunga malattia. Il furto del 1990 non e' mai stato risolto e l'ultima persona che le autorità consideravano un potenziale sospetto - il mafioso Robert Gentile - e' morto nel 2021. "Siamo dispiaciuti della scomparsa di Richard Abath", ha detto al Boston Globe una portavoce del museo facendo le condoglianze alla famiglia e ricordando che l'inchiesta sul colpo del secolo e' tuttora aperta. Il giallo dei capolavori rubati all'Isabella Stewart Gardner e' uno dei più misteriosi della storia dell'arte. Il museo ha messo messo una taglia di dieci milioni di dollari in cambio di informazioni che portino a recuperare i 13 capolavori trafugati il 18 marzo 1990 e di cui si e' persa ogni traccia: tra questi un Vermeer e tre Rembrandt. Abath era all'epoca un musicista di 23 anni appassionato dei Grateful Dead: quella notte fatidica apri' la porta a due ladri travestiti da poliziotti che fecero sparire i Rembrandt tra cui il celebre Tempesta sul Mare di Galilea, un Degas, il rarissimo Vermeer stimato 200 milioni di dollari (il valore piu' alto per un dipinto trafugato), e poi ancora un Manet e altri sette capolavori. Una volta dentro, i due ladri legarono Abath e un'altra guardia. Pur avendo sempre negato di essere stato a conoscenza dei criminali o del piano del furto, il custode e' stato sempre guardato con sospetto dagli investigatori e adesso si e' portato l'eventuale segreto nella tomba. "E' morta una brava persona che si e' trovata al posto sbagliato nel momento sbagliato. Quel furto e' stata una maledizione con cui lui ha dovuto sempre convivere", ha detto il suo avvocato George Gormley. Indubbiamente, negli anni dopo il furto, il tenore di vita dell'ex custode non ha mai dato adito al sospetto che avesse ricevuto una taglia sul furto dei dipinti. Periodicamente sui media di Boston appaiono potenziali nuove rivelazioni sulla fine che avrebbero fatto i quadri, una delle quali, nel 2016, parlava di un occultamento "sotto il pavimento di cemento" di una casa in Florida appartenuta a un non meglio precisato boss della mafia. Il museo, ampliato da Renzo Piano, e' uno dei piu' interessanti di Boston. Attorno a un cortile in stile veneziano ispirato al Rinascimento italiano, raccoglie una collezione di oltre 2.500 opere di arte europea, asiatica e americana. Nulla, per volonta' della proprietaria, e' stato toccato da quando lei era ancora in vita. Ed e' cosi' che nulla e' stato appeso alle pareti al posto del Vermeer, dei Rembrandt e degli altri quadri rubati. (ANSA).
   

Leggi l'articolo completo su ANSA.it