"Taylor Swift non avrebbe mai dovuto diventare una cantautrice: avrebbe dovuto fare l'agente di cambio. I suoi genitori avevano addirittura scelto il suo nome di battesimo avendo in mente un percorso professionale".
È il racconto della storia di una ragazza di provincia con un incredibile talento e determinazione, che già a 11 anni sapeva di volere diventare un'artista country e oggi è una megastar globale, tanto che la rivista Time l'ha proclamata "Persona dell'anno" nel 2023. Il suo undicesimo album, The Tortured Poets Department, è il primo nella storia a raggiungere un miliardo di stream su Spotify. Ma come è arrivata da una contea della Pennsylvania ai palcoscenici di tutto il mondo? "Ogni volta che qualcuno mi dice che non posso fare qualcosa, io voglio farla ancor più intensamente" è la risposta che diede lei da ragazzina, quando le dissero che non avrebbe mai potuto imparare a suonare la chitarra a 12 corde.
La biografia racconta il percorso musicale e personale di Taylor, mettendo in luce la sua capacità di instaurare un rapporto unico con i fan, quegli Swifters che stanno accorrendo a Milano da mezzo mondo per vederla a san Siro il 13 e 14 luglio, ma anche la sua mentalità da donna d'affari che ha sfidato la discografia tradizionale reincidendo i propri album, con una mossa di emancipazione ed empowerment senza precedenti, le evoluzioni dei suoi outfit e le relazioni con compagni famosi come Harry Styles, Joe Alwyn e Travis Kelce. "Non importa quante canzoni scrivi su una rottura, non importa quante volte stai male: ti innamorerai sempre di nuovo - è una delle citazioni tratte dal libro - Credo che, a volte, quando scrivi canzoni d'amore, non le scrivi su ciò che stai vivendo in quel momento, ma su ciò che avresti voluto vivere". (ANSA).
Aspettando San Siro, esce la bio non ufficiale di Taylor Swift
Ha esordito al n. 1 della classifica del New York Times