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Michele Morrone, una star da Bitonto a Hollywood

Premiato a Ischia: "Negli Usa si è giudicati per la bravura"

Redazione Ansa

L'Italia ha una nuova star globale e il suo nome è Michele Morrone, da Bitonto a Hollywood. Inglese perfetto quanto la muscolatura, il bel Tritone della serie Rai 'Sirenè vanta oggi 15 milioni e mezzo di follower su Instagram. Qualcosa vorrà dire. «Solo un riflesso del mio lavoro», tiene a sottolineare raccontandosi con naturalezza sulla terrazza di Lacco Ameno.

Attore, sceneggiatore, musicista, produttore-manager, insomma, altro che fenomeno del web: a 33 anni Morrone vuole essere l'esempio che la bellezza (maschile) fuori dall'Italia non è un handicap sul piano della credibilità artistica, e ci riesce. «Nell'industria americana sei giudicato per la bravura, essere poi anche belli è solo qualcosa in più». E cita Brad Pitt e Colin Farrell. «Parlare benissimo l'inglese naturalmente è indispensabile». Ischia Global Festival, dove è premiato come 'Breakout star of the year' è quindi il posto giusto per annunciare la nascita della società di produzione che ha appena fondato con Iginio Straffi, creatore e ceo del Gruppo Rainbow (che ha acquisito anche Colorado), papà delle Winks e non solo.

«La società l'abbiamo chiamata Nebraska - dice Morrone - come il disco di Springsteen che tanto amo. Ho già scritto la prima sceneggiatura: una via di mezzo tra il Danno e L'Amore Infedele, il titolo è 'I segreti di Blauseè, piccolo lago blu in Svizzera. Ma sarà ambientato in un non luogo, mi piacerebbe nel 1800. Io sarò un criminale con un grosso scheletro nell'armadio».

Naturalmente scriverà anche le musiche così come ha fatto per il film molto molto erotico che l'ha lanciato ovunque, '365'. È stato quello il punto di svolta di un percorso che dalla Puglia, bambino, lo ha portato al Nord con il papà carpentiere, una passione innata per la recitazione «ma nessuna possibilità economica di iscriversi ad una Accademia»? Assolutamente sì, e anche nel caso di '365' i social sono solo stati un mezzo per misurare il successo. «Andare a letto avendo 400 followers e svegliarsi il giorno dopo a quota 3 milioni e 200mila! Mi è capitato il 7 luglio del 2020, quando il mio film è uscito su Netflix in 190 paesi» ricorda. Da allora vola sempre alto. Ha appena finito di girare a Capri, diretto da Paul Faig, «A simple favor 2», con Anna Kendick e Blake Lively. Sull'isola azzurra era stato diretto da Paolo Sorrentino nello spot Dolce e Gabbana, per la stessa casa ha appena chiuso le riprese di un secondo spot, questa volta con la regia di Giuseppe Tornatore, in Sicilia. Per lui che non ha molti contatti con il cinema italiano, che esperienza è stata? «Loro sono dei grandissimi, maestri che devono essere solo ascoltati. Sorrentino è di poche parole, mi sono lasciato guidare. Tornatore mi ha colpito perché gli piace stare a contatto con la sua gente». A fine agosto uscirà 'Subservienzè thriller fantascientifico diretto da S.K. Dale, dove sarà protagonista con Megan Fox. Nel 2025 Michele sarà un clochard tra la folla indemoniata in 'Home Swet Home: Rebirth'. «Poi è in arrivo il progetto della mia vita, con un attore che amo. Ma di questo non posso ancora parlare». Alla prossima puntata, sugli schermi di tutto il mondo. 


   

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